Cronaca

Il caos delle sanzioni

Pasticcio a Trieste: cosa succede alla nave dell’oligarca - Seconda parte

Il paradosso per le sanzioni alla Russia: il mega yacht non si può spostare (e l’Italia paga)

Pur ammettendo che alla fine lo si possa spostare, pare che i moli commerciali del porto triestino non siano adatti a ospitare il mega-yacht perché non sufficientemente attrezzati affinché la chiglia dell’imbarcazione, realizzata con costosissime vernici speciali, non si rovini. Semmai ciò dovesse accadere, i costi delle riparazioni sarebbero ovviamente a carico del Demanio. A questo scopo è stata allertata la Capitaneria di Porto, che dovrà anche reperire dei grossi parabordi per proteggere lo scafo.

In sintesi: c’è da spostare rapidamente un maga-yacht sotto sequestro per far posto a una nave da crociera da terminare (altrimenti penali salate, e Fincantieri è pubblica). Ma il mega-yacht non si può spostare perché è sotto sequestro. Perciò dapprima serve che si pronuncino Ministero, Comitato sicurezza, Agenzia del Demanio affinché lo Stato italiano, cioè i contribuenti, si accolli il costo della nuova assicurazione.

Roberto Cardazzi, 29 marzo 2022

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