Pazzesco: sparò al ladro, si farà 9 anni di carcere

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Che in Italia l’apparato giudiziario non sia esente da imperfezioni penso sia sotto gli occhi di tutti. Ogni volta, però, fa sempre un certo effetto venire a conoscenza di ingiustizie come questa. Mi riferisco al caso del signor Massimo Zen, ex-guardia giurata che nel 2017 si trova costretto a sparare ad un rapinatore. La banda di cui la vittima faceva parte aveva appena rapinato una serie di bancomat e aveva puntato Massimo con la macchina per investirlo. Lui ha sparato, ne ha ucciso uno e adesso si farà nove anni e sei mesi di carcere.

Questa è una gigantesca e mostruosa ingiustizia. Non me ne frega un cazzo del fatto che non sono passati tre gradi di giudizio. Peraltro, il procuratore generale della Cassazione (cioè l’accusa) aveva invitato a rivedere quanto deciso in Appello. Ma è servito a poco: la Cassazione è stata inamovibile e ha condannato il vigilante che ha sparato per non essere investito da dei rapinatori. E tutti se ne fottono, tanto il carcere se lo farà lui.

Sapete cosa vi dico, miei cari comunistelli? Quando vi rapinano a casa o per strada, quando vengono nelle vostre villette, poliziotti e vigilanti ci penseranno due volte prima di intervenire prontamente. D’altronde, altrimenti rischiano di farsi nove anni e sei mesi di carcere.

Oggi Massimo rilascia alcune interviste dove dice di essere deluso dalla giustizia e che oggi si girerebbe dall’altra parte. Eppure la dinamica è semplice: una macchina gli stava andando contro e lui ha sparato. Chiamatela eccesso di legittima difesa e fate quello che volete, ma nove anni e sei mesi confermati dalla Cassazione sono una vergogna.

Nicola Porro, 5 Giugno 2023


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