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Pechino 2022: l’Italia è oro nel curling, lo sport sconosciuto

Impresa della squadra azzurra: con solo 333 atleti in federazione, l’Italia sale sull’Olimpo

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Quando il curling apparve per le prime volte sugli schermi delle tv degli italiani, diciamolo senza ipocrisie, un po’ di ilarità la scatenò: tutti a chiedersi “ma perché sembra che puliscano il ghiaccio con quelle scopette?”. Era il 2006, anno in cui l’Italia ospitò a Torino le Olimpiadi invernali. Prima di allora, quasi nessuno conosceva queste “bocce sul ghiaccio” sebbene facciano parte dell’Olimpo degli sport mondiali dal 1998. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, lungo lo stivale sono cresciute le prime società sportive sotto l’egida della Fisg, ed oggi il colpo di scena: l’Italia conquista l’oro olimpico nel doppio misto.

Direte: embè. È solo una delle sette medaglie sin qui conquistate dagli atleti azzurri a Pechino 2022. Perché fissarsi sul curling? Semplice: perché in Italia la federazione conta appena 333 atleti, pochissimi. Per la precisione 89 donne e 244 uomini, di cui 93 under 21. E certo non è il Belpaese, dove ci sono solo 28 società affiliate e appena 7 palazzetti dedicati, la nazione dove ti aspetti che possano nascere e crescere due come Stefania Constantini e Amos Mosaner. Stefania, per dire, vive a Cortina ma fino a poco tempo fa lavorava in un negozio in attesa di poter entrare nella squadra delle Fiamme Oro. Amos ha sempre giocato a curling, a Cembra dove pare sia una sorta di religione, ma prima di arruolarsi in Aeronautica lavorava in azienda. Siamo tipo le isole Fær Øer del calcio. Quest’anno la coppia d’oro in Cina ha messo in fila vittorie su vittorie, fino alla finale di oggi quando si è imposta sulla Norvegia per 8 a 5. Se pensiamo che la squadra azzurra si era qualificata alle finali olimpiche per la prima volta nel 2018 a Pyeongchang e che nel 2006 partecipammo solo perché Paese ospitante, beh: la portata dell’impresa diventa forse più evidente.

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