Economia

Pedalare, trattare e sorridere: cosa fare contro i dazi di Trump

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Primo. Il 20% di dazi annunciato da Trump non è il punto di arrivo ma di Partenza del Negoziato. E qui dobbiamo, noi italiani, essere bravi. Perché tutto induce a pensare che non sarà un negoziato fra gli Usa e i “Patetici” (nuovo nome della UE a Washington) bensì giustamente fra Usa e i singoli Paesi. Personalmente credo, inoltre, che quel tavolo avrà una parte più pubblica (i dazi, il commercio) e una più opaca: la collocazione internazionale, la fedeltà atlantica, il contributo alle spese Nato. Sarà insomma un Grande Reset. Perciò lavorare, pedalare, trattare e sorridere.

Secondo. E che, questo film non l’abbiamo mai visto ? Io capisco i piagnistei, la rabbia e lo stracciarsi le vesti. Ma faccio presente che questa notte è semplicemente accaduto – anzi è accaduto assai meno – di ciò che accadde dal 2004 al 2010. Questa notte è come fossimo passati da un cambio 1/1 a un cambio 1,3 sul dollaro. Ma per ben 6 anni che nessuno che esporta può dimenticare (effetto Torri Gemelle e Lehman Brothers) passammo da una parità di scambio euro/dollaro a un drammatico cambio non 1/1 ma 1,4 e poi 1, 5 sino al clamoroso e angociante 1,6038 del 15 Luglio 2008.

Certo mi ricordo alcune notti in bianco: 1,60 dentro oltre un lustro a 1,4 e 1,5. Eppure mi pare che di fronte ai quei chiari di luna nessuno di noi si gettò dalla finestra. E ne uscimmo: eccome che ne uscimmo. Perciò ribadisco. Lavorare, pedalare, trattare e sorridere.

Giovanni Negri, 5 aprile 2025

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