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Peggio del virus c’è lo statalismo italiano - Seconda parte

Possibile che ci troviamo in queste condizioni? Possibile sì. Non avete visto che fine stanno facendo le scuole paritarie? Chiudono una dopo l’altra perché lo Stato prima le ha accolte nel suo seno – il Sistema nazionale di istruzione – e poi le ha discriminate con la sua stessa legge diventata un arbitrio. Non è un caso. E’, invece, la più comune delle opinioni irrazionali che identifica Stato e Scuola. Ma se è vero, come è vero, che se le cartiere appartengono allo Stato non ci può essere libertà di stampa, così è verissimo che se le scuole appartengono allo Stato non ci può essere libertà di scuola.

Ma siccome al peggio non c’è mai fine, il peggio deve ancora arrivare. Se, infatti, lo Stato, occupato dall’ideologia e dagli interessi statalisti, si mangerà tutte le risorse materiali e tutte le energie morali di ciò che resta delle nostre libertà, allora, la democrazia italiana andrà a farsi benedire perché non c’è il solito “straniero” che ci verrà a salvare. Del resto, in questi mesi abbiamo visto nascere sotto i nostri occhi una democrazia dittatoriale o autoritaria che ben si sposa non solo con il capitalismo di Stato ma anche con l’istruzione di Stato. Se l’opposizione non capisce che deve rappresentare concretamente un’alternativa al fronte statalista vuol dire che anche l’ultima dea è svanita.

Giancristiano Desiderio, 10 giugno 2020

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