Commenti all'articolo Pensioni, ecco fino a quale età dovremmo lavorare
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Franco
8 Luglio 2019, 18:40 18:40
Io darei a tutti la possibilità di andare in pensione dopo i 50 anni, la pensione ovviamente sarebbe calcolata in base ai contributi versati e aspettativa di vita. Ci sono persone che non hanno bisogno di tanto denaro per vivere o che hanno messo da padre qualcosa negli anni, lasciando così spazio ai giovani. Preferisco la libertà e mangiare patate tutti i giorni.
Tiziano
8 Luglio 2019, 13:37 13:37
Lavora tu fino a 70 anni tu che fino ad ora hai mosso solo le dita della tua mano!! Ed una sola mano coglione !!!vieni a lavorare con me e poi vediamo se vuoi e puoi lavorare fino a 70 anni!!!coglione!!
Franco
8 Luglio 2019, 12:34 12:34
Io vorrei lavorare anche fino a 90 anni
Ma dove sta il lavoro? Io sono uscito dal mondo lavorativo a 50 anni e tranne qualche lavoro saltuario peraltro anche in nero non n’è sono più rientrato. Ho quasi 58 anni e quasi 35 dicontributi allo stato attuale delle cose non so nemmeno quando potrò andare in pensione in attesa mi chiedo lo stato x quelli come m’è e penso né siamo in tanti oltre che dire sempre le solite cazzate di concreto che fanno? Vorrei dire anche 2 parole x quanto riguarda le aspettative di vita forse è vero che si vive di più ma come sopravvivendo andando alla Caritas x mangiare o razzolare nei cassonetti della spazzatura la qualità di vita è questa quindi s’è vivere di più e questo x quanto mi riguarda preferirei non vivere tanto. Questo sfogo dovrebbero leggerlo tutti quei bravi politici ma a loro cosa importa dopo ogni trasmissione di belle parole vanno a casa e di questi problemi non n’è hanno. In cuor mio confido nella giustizia divina.
Riccardo
8 Luglio 2019, 11:34 11:34
E’ vero che l’età anagrafica aumenta, è altrettanto vero che il fisico invecchia comunque alla sua velocità, un 70enne sotto il sole a impastare cemento ce lo vedete? un 65enne in divisa rincorrendo il giovane rom ladro idi turno ce lo vedete? E sono solo due esempi. E’ vero, alcuni lavori si possono fare più a lungo ma altri, la maggior parte dei lavori italiani, non possono essere fatti fino a 70 anni. E se fra 20 anni l’età media si alzerà a 110 vedremmo 85enni asfaltando le vie della città? Il secondo punto è che l’INPS è il più grande schema Ponzi legalizzato. Se il problema sono i nuovi lavoratori che mancano vuoi per mancanza di lavoro, vuoi per calo demografico, su uno dei due si può intervenire nel breve periodo: sul calo demografico, come? Incentivando le famiglie a fare figli. Non abbiamo bisogno di immigrati “nuovi schiavi” da sfruttare nell’agro-pastorale e nella ristorazione creando una corsa al ribasso. Abbiamo bisogno di giovani che lavorino. Un aneddoto personale: ho sentito spesso i politici della mia regione dire che gli immigrati servono per combattere lo spopolamento (come e a spese di chi non lo spiegano), io ho sempre pensato che se i 35€ prima ed i 21 dati alle cooperative ora li mettessero nel mio stipendio, contribuirei io a ripopolare… Leggi il resto »
Valerio Curcio
8 Luglio 2019, 8:33 8:33
La teoria è tanto interessante quanto inevitabile. Credo tuttavia che possa, alla lunga, sfociare in quello che meno di un secolo fa qualcuno definiva “conquista dello spazio vitale”. Probabilmente, anche se lo pone sotto forma di scherzo, è il succo di quanto affermato nel commento precedente.
Bisogna considerare, tornando alle pensioni, che ci sono lavori e lavori, e che dovrebbe quindi essere previsto almeno un cambio di mansione dopo una certa età: esistono diversi lavori usuranti, sia fisicamente che mentalmente.
Io opterei invece per un sistema federale (non regionale ma per macroaree) col sistema pensionistico in parte a carico dello stato centrale, in parte della macroarea.
Articolo interessante.
Buon inizio della settimana a tutti.
Alessandro
8 Luglio 2019, 8:23 8:23
Anche io vorrei essere serio ma ormai non riesco più..questaq storia delle pensioni è ormai un film comico. Aggiungo un pò di comicità. Se è una questione di far quadrare i conti concordo pienamente nell’eliminare i contributi e lasciarli in tasca al lavoratore. Io in 40 anni di lavoro da impiegato avrei attualmente 420.000 euro ( 10.500 euro di contributi versati ogni anno) senza contare gli interessi su quella cifra! ma credete che con una simile cifra non riuscirei a vivere dai 60 agli 85 anni??? Questa storia dell’età che aumenta è una bufala..ciò che aumenta sicuramente sono le malattie, lo stress, la demenza, il parkinson, l’alzheimer..tutte circostanze che fanno vivere l’uomo quei 5 anni di più malato. Dopo gli 80 anni non costare alla sanità sarà un lusso. 40 anni di lavoro è un periodo enorme e il lavoro non deve essere il fine supremo dell’uomo..anche perchè tra pochissimo i robot e l’intelligenza artificiale faranno tutto il lavoro richiesto anche quello più intellettuale. Quindi finiamola con questo discorso sull’età che aumenta e iniziamo a pensare a modelli di vita dove il lavoro umano non è certo la priorità 1. Inventare l’anziano a 70 anni a lavoro con i riflessi , l’attenzione, le capacità fisiche, la memoria, la passione e l’ energia che tutti noi possiamo comprendere in persone di… Leggi il resto »
Io darei a tutti la possibilità di andare in pensione dopo i 50 anni, la pensione ovviamente sarebbe calcolata in base ai contributi versati e aspettativa di vita. Ci sono persone che non hanno bisogno di tanto denaro per vivere o che hanno messo da padre qualcosa negli anni, lasciando così spazio ai giovani. Preferisco la libertà e mangiare patate tutti i giorni.
Lavora tu fino a 70 anni tu che fino ad ora hai mosso solo le dita della tua mano!! Ed una sola mano coglione !!!vieni a lavorare con me e poi vediamo se vuoi e puoi lavorare fino a 70 anni!!!coglione!!
Io vorrei lavorare anche fino a 90 anni
Ma dove sta il lavoro? Io sono uscito dal mondo lavorativo a 50 anni e tranne qualche lavoro saltuario peraltro anche in nero non n’è sono più rientrato. Ho quasi 58 anni e quasi 35 dicontributi allo stato attuale delle cose non so nemmeno quando potrò andare in pensione in attesa mi chiedo lo stato x quelli come m’è e penso né siamo in tanti oltre che dire sempre le solite cazzate di concreto che fanno? Vorrei dire anche 2 parole x quanto riguarda le aspettative di vita forse è vero che si vive di più ma come sopravvivendo andando alla Caritas x mangiare o razzolare nei cassonetti della spazzatura la qualità di vita è questa quindi s’è vivere di più e questo x quanto mi riguarda preferirei non vivere tanto. Questo sfogo dovrebbero leggerlo tutti quei bravi politici ma a loro cosa importa dopo ogni trasmissione di belle parole vanno a casa e di questi problemi non n’è hanno. In cuor mio confido nella giustizia divina.
E’ vero che l’età anagrafica aumenta, è altrettanto vero che il fisico invecchia comunque alla sua velocità, un 70enne sotto il sole a impastare cemento ce lo vedete? un 65enne in divisa rincorrendo il giovane rom ladro idi turno ce lo vedete? E sono solo due esempi. E’ vero, alcuni lavori si possono fare più a lungo ma altri, la maggior parte dei lavori italiani, non possono essere fatti fino a 70 anni. E se fra 20 anni l’età media si alzerà a 110 vedremmo 85enni asfaltando le vie della città? Il secondo punto è che l’INPS è il più grande schema Ponzi legalizzato. Se il problema sono i nuovi lavoratori che mancano vuoi per mancanza di lavoro, vuoi per calo demografico, su uno dei due si può intervenire nel breve periodo: sul calo demografico, come? Incentivando le famiglie a fare figli. Non abbiamo bisogno di immigrati “nuovi schiavi” da sfruttare nell’agro-pastorale e nella ristorazione creando una corsa al ribasso. Abbiamo bisogno di giovani che lavorino. Un aneddoto personale: ho sentito spesso i politici della mia regione dire che gli immigrati servono per combattere lo spopolamento (come e a spese di chi non lo spiegano), io ho sempre pensato che se i 35€ prima ed i 21 dati alle cooperative ora li mettessero nel mio stipendio, contribuirei io a ripopolare… Leggi il resto »
La teoria è tanto interessante quanto inevitabile. Credo tuttavia che possa, alla lunga, sfociare in quello che meno di un secolo fa qualcuno definiva “conquista dello spazio vitale”. Probabilmente, anche se lo pone sotto forma di scherzo, è il succo di quanto affermato nel commento precedente.
Bisogna considerare, tornando alle pensioni, che ci sono lavori e lavori, e che dovrebbe quindi essere previsto almeno un cambio di mansione dopo una certa età: esistono diversi lavori usuranti, sia fisicamente che mentalmente.
Io opterei invece per un sistema federale (non regionale ma per macroaree) col sistema pensionistico in parte a carico dello stato centrale, in parte della macroarea.
Articolo interessante.
Buon inizio della settimana a tutti.
Anche io vorrei essere serio ma ormai non riesco più..questaq storia delle pensioni è ormai un film comico. Aggiungo un pò di comicità. Se è una questione di far quadrare i conti concordo pienamente nell’eliminare i contributi e lasciarli in tasca al lavoratore. Io in 40 anni di lavoro da impiegato avrei attualmente 420.000 euro ( 10.500 euro di contributi versati ogni anno) senza contare gli interessi su quella cifra! ma credete che con una simile cifra non riuscirei a vivere dai 60 agli 85 anni??? Questa storia dell’età che aumenta è una bufala..ciò che aumenta sicuramente sono le malattie, lo stress, la demenza, il parkinson, l’alzheimer..tutte circostanze che fanno vivere l’uomo quei 5 anni di più malato. Dopo gli 80 anni non costare alla sanità sarà un lusso. 40 anni di lavoro è un periodo enorme e il lavoro non deve essere il fine supremo dell’uomo..anche perchè tra pochissimo i robot e l’intelligenza artificiale faranno tutto il lavoro richiesto anche quello più intellettuale. Quindi finiamola con questo discorso sull’età che aumenta e iniziamo a pensare a modelli di vita dove il lavoro umano non è certo la priorità 1. Inventare l’anziano a 70 anni a lavoro con i riflessi , l’attenzione, le capacità fisiche, la memoria, la passione e l’ energia che tutti noi possiamo comprendere in persone di… Leggi il resto »