Non colpevolizzare i positivi
E infine: quanto a chi risulterà positivo, smettiamola, com’è accaduto nelle ultime settimane, di colpevolizzarlo e di appiccicargli addosso uno stigma di irresponsabilità. Ormai può più che mai capitare a tutti, con numeri crescenti, anche avendo tenuto un comportamento assolutamente prudente e responsabile, di risultare contagiato. Sarebbe paradossale se, all’oggettivo disagio dell’autoisolamento e del rispetto dei protocolli (con tutti i disastri lavorativi e familiari che ciò può comportare per chi sia lavoratore autonomo e non viva in una casa grande come un campo di calcio, condivisa con i suoi familiari) si aggiungesse anche la beffa di un’assurda colpevolizzazione.
Daniele Capezzone, 14 settembre 2020