Al limite non c’è mai peggio, lo sappiamo. La sinistra negli ultimi anni ci ha abituati a sparate incredibili, al nadir del buonsenso. Il caso di Ilaria Salis è emblematico: lei, maestra lombarda, da detenuta in Ungheria con pesanti accuse a europarlamentare grazie ad Avs del tandem Fratoianni-Bonelli. In altri termini, un seggio sicuro per permetterle il ritorno in libertà nonostante i gravi addebiti nei suoi confronti. Ma il caso Salis non si è esaurito lì. La prima esternazione da eurodeputata è semplicemente incredibile: la rivendicazione di Ilaria Salis di appartenere al “Movimento di lotta per la casa” e di aver occupato un immobile a Milano. Tutto qui? Macchè: mancava la ciliegina sulla torta di Fratoianni.
In un lungo, tortuoso e ampolloso messaggio pubblicato su Facebook, l’attivista di estrema sinistra ha affermato che “le pratiche collettive dell’occupazione di case sfitte, il blocco degli sfratti, la resistenza agli sgomberi” sono “un’alternativa reale e immediata all’isolamento sociale e alla guerra tra poveri”, rivendicando “con orgoglio” di essere stata lei per prima una militante del movimento di lotta per la casa. E ancora, la precisazione sul tema del maxi-credito rivendicato dall’Aler nei suoi confronti: “Voglio anche fare chiarezza sulla mia situazione. Come è stato ampiamente sbandierato sui media di destra, Aler reclama un credito di 90mila euro nei miei confronti come ‘indennità’ per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi a Milano, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene nei successivi sedici anni (!) non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni”.
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Occupare è un diritto. Questo, in soldoni, il pensiero della Salis. L’inizio peggiore possibile per un’europarlamentare. Chissà la reazione dei leader di Avs, già reduci dal precedente imbarazzante di Aboubakar Soumahoro. Invece no, a differenza di quanto accaduto con il sindacalista con gli stivali, i rossoverdi non hanno scaricato la trentanovenne. Anzi, mister Fratoianni ha sposato le tesi della sua eurodeputata: “Sì, mi ritrovo nelle battaglie per questo diritto, anche nelle occupazioni”, il suo intervento sulla FM di Giornale Radio. Sulla militanza nel movimento di lotta per il diritto alla casa, il leader di Avs ha rimarcato che “ha posto un problema, ossia la negazione del diritto all’abitare: rivendicare questo diritto deve essere superiore anche rispetto alla speculazione”. Per Fratoianni chi si batte – anche con modalità (reati) come quelle della Salis – per porre e per risolvere un problema andrebbe considerato in altro modo. In altri termini, anziché prendere le distanze, ha promosso l’illegalità.
Chissà cosa ne pensano le famiglie bisognose, che in tutta Italia attendono da tempo un alloggio rispettando le graduatorie. Ma mettiamo da parte queste considerazioni, che strappano facilmente (e giustamente) l’applauso ma non quantificano la gravità di quanto affermato da Salis e Fratoianni. Come si può avere cotanta arroganza nei confronti della legalità? Sì ai prepotenti che occupano abusivamente? Dalla Salis era lecito attendersi esternazioni simili, considerando il suo cv. Ma seriamente Fratoianni, per qualche voto in più, ha sposato questa battaglia che ha il sapore di una Caporetto? Giustificare un incitamento alle occupazioni abusive è semplicemente vergognoso. Ma forse è anche difficile pretendere dietrofront da chi non ha mai messo piede nei quartieri popolari…
Franco Lodige, 21 giugno 2024
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