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La chiave del secolo (Corrado Ocone)

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Così come avere tutti i numeri di Dylan Dog non fa di voi un illustratore, continuare a leggere libri di filosofia non vi rende certo filosofi. I libri di Ocone, un crociano doc, non vi renderanno filosofi, ma vi immergeranno in un mondo nuovo. Il suo ultimo libro, La Chiave del secolo, per la collana guidata da Dario Antiseri per Rubettino, non sfugge alla regola. L’autore utilizza il pensiero del Novecento per portarvi nel nuovo millennio, ormai maggiorenne. Vi conduce per una lettura diversa da quella che immaginavate di Derrida, vi spiega il senso del ‘68 inteso come rivoluzione tradita, pubblica il suo bellissimo speech: siamo come le api, individui liberi o falliamo tutti.

Ma per il nostro palato, il piatto più gustoso, e in fondo meno conosciuto, è la riduzione crociana del pensiero austriaco, quello di Hayek e Mises. Riportiamo alcuni passi molti interessanti: “Il fatto che gli accadimenti e le opere, così come le azioni, siano sempre individue, non significa che in esse, in sede di comprensione non sia possibile rinvenire un ordine. Solo che quest’ordine, pur essendo opera in ultima istanza delle azioni degli individui empirici, trascende ogni loro intenzionalità̀, non corrisponde cioè a ciò che gli individui, o anche gruppi più o meno ampi di loro, si erano proposti con le loro azioni. È in questo solo e preciso senso, e solo in questo, che Croce può affermare, in senso metaforico, che gli accadimenti o la Storia sono Dio. Essi, per così dire, se ne vanno per fatti loro: la libertà è veramente, da questa prospettiva, non degli uomini ma dello Spirito”.

È come se ci fossero due piani, spieghiamo male noi. Quello empirico, pragmatico, degli austriaci che in fondo hanno buon gioco con Mises a dire: “solo l’individuo pensa, solo l’individuo ragiona, solo l’individuo agisce”. E un piano spirituale, ma anche storico, in cui le conseguenze delle azioni degli individui si fanno ordinate. “Gli accadimenti non sono governabili ex ante dagli individui empirici, ma sono da loro riducibili a senso ex post. C’è una corrispondenza, notata da pochi, fra il concetto crociano di Storia o Spirito e quello di «ordine spontaneo».

E Ocone continua: “Questa affinità, se non vera e propria consonanza, fu invece notata dal crociano Luciano Dondoli nel 1967, il quale, preso dal problema di come dalle libere e mobili azioni individuali nella storia si possano poi creare istituzioni stabili e persino codificabili e codificate, come il diritto e soprattutto il linguaggio, trovò… un senso più generale, una convergenza e consonanza su punti importanti fra due pensatori, come Croce e Hayek”. Secondo Dondoli infatti l’ordine spontaneo “mi pare sia sulla stessa linea di pensiero del concetto, certo teoreticamente più elaborato di Benedetto Croce, di azione distinto dal concetto di accadimento, che è il modo in cui il filosofo abruzzese ci parla dell’eterogenesi dei fini”.

Nicola Porro, Il Giornale 15 settembre 2019