Una idea di risposta possiamo invece trovarla nei decreti fiscali varati dal Governo Berlusconi tra il 2010 e la drammatica estate 2011 (DL 78/2010, 98/2011 e 138/2011), perché in quelle circostanze furono in effetti cifrate poco meno di 7 miliardi di coperture finanziarie derivanti da norme presentate nell’ambito del capitolo “contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”. Si trattava dell’inasprimento del redditometro, dell’inasprimento degli studi di settore, dell’introduzione degli accertamenti immediatamente esecutivi, della reintroduzione degli elenchi clienti e fornitori (oggi superati dalla fatturazione elettronica obbligatoria), delle presunzioni di “reddito minimo” per le c.d. “società in perdita sistemica”, dell’introduzione del divieto di usare in compensazione i crediti fiscali per chi ha debiti tributari iscritti a ruolo.
Furono cifrati persino le modifiche alle sanzioni penali (abbassamento delle soglie di punibilità). Un menù del genere versione 2.0 non sarebbe esattamente il massimo, ma vedremo presto.
Enrico Zanetti, 1 ottobre 2019