Cultura, tv e spettacoli

Perché c’è bisogno dei musei gratis

Il sottosegretario alla Cultura torna su uno dei suoi cavalli di battaglia: “Hanno un compito formativo”

© Angelo Chiariello tramite Canva.com

I grandi afflussi dei musei italiani, favoriti dai giorni di gratuità, numerosi in questi giorni di feste inducono a riflettere sull’entusiasmo del ministro Sangiuliano. Nessun dubbio che i turisti stranieri debbano pagare il biglietto nei musei italiani, intesi come luoghi di visita occasionale, ma i musei hanno un compito formativo. E il primo studio da fare sarebbe sulla frequentazione dei musei da parte dei cittadini residenti. Per questo continuo a ritenere fondamentale, al di là delle occasioni turistiche, la gratuità dei musei statali e civici per i cittadini e gli studenti delle città in cui questi musei hanno sede.

Sarebbe interessante vedere quanti e con quale frequenza i ravennati vadano nei musei di Ravenna, i milanesi in quelli di Milano, gli aretini i quelli di Arezzo, i napoletani nei musei partenopei. Ci accorgeremmo che la frequentazione è molto rarefatta e, nella sostanza, inibisce ai musei la loro funzione precipua, cioè quella formativa e culturale.

Non ho mai visto alcuna differenza tra biblioteche e musei. Ma nella logica di chi vuole i musei a pagamento tale misura sarebbe da estendere anche alle biblioteche: 20 euro per guardare Botticelli, 20 euro per leggere Machiavelli. Uno sconto per chi legge i libri di Sangiuliano.

Vittorio Sgarbi, 4 gennaio 2023