Cultura, tv e spettacoli

Perché dico che ci meritiamo la guerra Russia-Ucraina

Molly, o come si chiama la moglie influencer Fedez? Polemiche tv? 100 giorni da celebrare perché è iniziata la guerra.

Blob. C’è chi dice qua. C’è chi dice là. Io non mi muovo. Non sono un politologo da fake show.

Non sono mangime da tv: -59-58-57-56 e poi il minuto d’oro della pubblicità. È una (p)resa in giro. Si torna in studio e altra pubblicità.

Consigli per gli acquisti.

Addio caro Maurizio Costanzo: con te scoprimmo che non eravamo in acquisti, ma acquistati; non consumatori ma consumati.

Poi hai fatto nascere Diaco, uno Sgarbi da comunione e preti di Boston pur di arrivare.

100 giorni Ucraina Russia: dovunque c’è una guerra non ci sono io.

Io sono per le guerre lampo, con le donne. E la lancia porta a porta, fucile a fucile, baionetta a baionetta con il mio nemico.

Sono rimasto alle guerre di sangue, ma non dal cielo. Perché le bombe dal cielo sono lacrime cadute dal cielo.

Non mi interessa Russia-Ucraina. Ma amo questa guerra. E dovremmo amarla tutti: perché io preferisco che sia io a viverla piuttosto che in futuro mio figlio.

Mio figlio no, la merito io, la meritiamo noi, wardoni tele-comandati.

Apriamo il tg, le dirette, ma dopo c’è Sanremo, le polemiche, i delitti e le (s)comparse, i sinistroidi che hanno sempre ragione.

Io non so dove stia la ragione:  sicuramente non voglio diventare complice di un conflitto a colpi di immagini, di dichiarazioni dei leader tv, di sanzioni. Vorrei tornare alla mia infanzia quando la Guerra Fredda era solo dei kolossal.

Mio figlio non è riuscito a vedere che i cowboy sono buoni e gli indiani cattivi: ma lotto per lui, ogni giorno, perché dovunque sia io lo difenda da me stesso.

Piango. Lacrime che non ho, diventano prati mentali.

Sparate se volete ma noi che abbiano sfiorato la morte, conosciuta, cullata sappiamo com’è: e non fa ci paura. Ci fa paura chi sa a tutto.

Gian Paolo Serino, 27 febbraio 2023