Esteri

Perché è stato assolto il “killer” dei Black Lives Matter - Seconda parte

Kyle Rittenhouse è stato assolto con formula piena per legittima difesa, ecco perché

Secondo la stragrande maggioranza degli esperti legali statunitensi, dunque, la giuria popolare ha scelto di vedere i fatti per come sono andati realmente, senza lasciarsi influenzare in alcun modo dalla forte polemica politica di questi mesi. E ha dato ragione non ad un suprematista bianco, come lo aveva definito Biden, non al killer di Kenosha, come lo dipinge Repubblica. Ma ad un ragazzo che si era recato sul posto per proteggere le attività commerciali delle persone comuni da frange violente, per aiutare le forze dell’ordine, per portare avanti quegli ideali su cui il suo paese si fonda: libertà, proprietà privata, secondo emendamento. Un ragazzo che è stato inseguito, minacciato, pestato e che in molti, americani e non, vorrebbero in galera per il solo fatto di essersi difeso.

Questa assoluzione, doverosa ma non scontata di questi tempi, è la prova che c’è ancora un’America che resiste. A fatica ma resiste, come ultimo baluardo di libertà. E quello che si legge oggi sui quotidiani italiani è l’ennesima conferma di una stampa a cui non interessa più distinguere la realtà dall’ideologia. Ecco perché questo verdetto, in fin dei conti, è molto più importante per noi, vittime del pensiero unico, che per gli americani.

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