Continuano a non placarsi le voci attorno alla sospensione, da parte di La7, del programma televisivo Non è l’Arena di Massimo Giletti, in onda tutte le domeniche sera da novembre 2017. Questa volta, però, non faremo un pezzo cercando di sviscerare quali possono essere state le cause che hanno portato al brusco stop della trasmissione; piuttosto, lasceremo la parola al pubblico, a voi stessi. Cosa ne pensate del “caso” Giletti? Cosa ci può essere dietro l’improvvisa chiusura di Non è l’Arena? Cosa può c’entrare la partecipazione di Salvatore Baiardo al programma? Di seguito, elenchiamo i fatti salienti di queste ultime ore.
- La comunicazione repentina di La7 è arrivata giovedì, proprio quando la redazione di Massimo Giletti era al lavoro per pianificare la puntata che sarebbe stata questa domenica. Il giornalista ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, se non un sobrio “tutto si risolverà nel modo giusto” e indicando la propria preoccupazione “per i 35 che lavorano con me e che si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni”.
- Poche ore dopo la sospensione della trasmissione, sono cominciate a circolare voci su presunte perquisizioni dell’Antimafia a casa di Giletti, ipotesi però prima smentita categoricamente dal conduttore e poi anche dalla procura di Firenze.
- I magistrati di Firenze stanno svolgendo accertamenti sulla partecipazione di Salvatore Baiardo, ex spalla dei fratelli Graviano e l’uomo che aveva “previsto” l’arresto di Messina Denaro due mesi prima, con l’obiettivo di verificare alcune sue dichiarazioni, nonché i compensi ricevuti (si parla di 48 mila euro) per le partecipazioni televisive. Anche qui, Giletti smentisce, specificando come sia falso che l’ex mafioso sia stato pagato “personalmente e di nascosto”, in quanto tutto è tracciabile.
- Nel frattempo, a poche ore dall’annuncio della sospensione del programma, Baiardo diventa protagonista di un’altra “profezia”, questa volta in un video su Tik Tok. “In tanti mi state chiedendo quando andrò da Giletti, perché non vado più da Giletti… perché ho abbandonato un po’ La7, adesso ci sono nuove iniziative con nuove tv; non sarò più a La7, probabilmente mi vedrete in Mediaset: lì almeno lasciano dire quello che uno pensa, non ti condizionano nel parlare, ne scoprirete delle belle”. A ciò, si è affiancato un altro video sulla piattaforma social, in cui ha attaccato i pentiti e l’ergastolo ostativo.
- Sul caso è poi intervenuto anche il numero uno di La7, Urbano Cairo, che ha stroncato il silenzio con una dichiarazione all’Ansa: ““Ha condotto in 6 anni 194 puntate di Non è l’Arena, dove ha potuto trattare in totale libertà tutti gli argomenti che ha voluto, inclusi quelli relativi alla mafia, sulla quale ha fatto molte puntate, con tutti gli ospiti che ha voluto invitare. Gli auguro di trovare la stessa libertà incondizionata nella sua prossima esperienza televisiva o di altro genere”.
- Le voci più rilevanti sostengono che la sospensione del programma sia dovuta ai possibili rumors delle settimane antecedenti, circa un cambio di casacca di Giletti, che sarebbe passato da La7 alla Rai. Nella giornata di ieri, però, sono uscite altre indiscrezioni. La Rai ha smentito contatti con il giornalista investigativo e, come riportato da La Stampa, Giletti si sarebbe sfogato con la redazione per un preciso motivo: “Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti (sulla strage di via D’Amelio), delicatissime. Deflagranti. E siamo stati fermati”.
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