Oggi il fascismo è considerato un male assoluto, che avrebbe caratterizzato la storia d’Italia prima del 1922 e dopo il 1945. Una visione demonizzante che nessun storico della vecchia generazione marxista condivideva. Nessuno ama più (credendo di odiarlo) il fascismo come gli storici “antifascisti”. Logico quindi, in questa mentalità allucinata ma al tempo stesso diventata habitus, quotidianità, che si inveisca o si voglia appendere a testa in giù quella che, nel mondo parallelo dei professori di sinistra è la continuazione di Mussolini, appunto Meloni. Senza dire che la leader ha osato persino scrivere un libro: una pratica che, sempre nel Truman show inconsapevole delle loro menti, dovrebbe essere consentito solo a sinistra.
Per estirpare questa mentalità tribale e violenta richiedere sanzioni purtroppo serve a poco, oltre ad apparire lievemente masochista (“loro” sono 90, noi nella migliore delle ipotesi, dieci) . Occorre un lavoro culturale di lunghissima lena.
Marco Gervasoni, 4 giugno 2021