Commenti all'articolo Contro l’egalitarismo (Murray N. Rothbard)
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Giancarlo 2021
27 Dicembre 2023, 15:08 15:08
Viva la differenza! Siamo diversi ma abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri perché viviamo insieme. Se viviamo da soli possiamo fare quello che vogliamo, se viviamo insieme no. Se ognuno fa quello che vuole il caos invivibile. Come lo chiamiamo questo? Democrazia? Convenienza? Intelligenza?
Tullio Pascoli
27 Dicembre 2023, 13:10 13:10
Siamo tutti diversi: costituzioni diverse; capacità proprie; menti uniche; sensibilità distinte; esperienze particolari; interpretazioni personali della realtà; fini specifici per realizzare mutevoli aspirazioni e soddisfazioni. Ci realizziamo in modi personali che cambiano nel tempo e luogo.
Valter Valter
26 Dicembre 2023, 18:29 18:29
Se lo scopo é rendere tutti uguali, siccome non si cava sangue da una rapa, bisogna ridurre anche i migliori al livello delle rape impedendo loro di utilizzare il proprio ingegno. Provate a pensare a un mondo popolato solo da rape come Franco e tutti i suoi alias “cime di rapa”, un vero incubo !
gianfranco benetti longhini
26 Dicembre 2023, 18:11 18:11
Per me l’ugualianza si deve usare solo con l’aggiunta di aggettivi specifici al contesto di cui si sta parlando, per la semplice ragione che pure fratelli sono diversi nelle loro capacità, dunque non “uguali”. Tutti devono avere uguale possibilità, ma non sognare quello che è oltre le lori doti.
Esmeralda
26 Dicembre 2023, 17:26 17:26
Articolo tratto da “Vogliamo i colonnelli” film del 1973 parodia del fallito golpe Borghese con Tognazzi che arringa i camerati “Questo paese ha bisogno della briglia, del morso e della frusta. Ordine, obbedienza, disciplina! Basta con l’antistorica uguaglianza!”.
Nico Tanzi
26 Dicembre 2023, 16:52 16:52
Infatti, l’ormai prescritta lista “Liberi e Uguali” si basava su un ossimoro: se si è liberi non si può essere uguali. E viceversa.
Anche sul motto dei francesi ci sarebbe da discutere, “Fraternité” a parte…
L’uguaglianza, come valore democratico, andrebbe riferita solo nei confronti della legge.
Viva la differenza! Siamo diversi ma abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri perché viviamo insieme. Se viviamo da soli possiamo fare quello che vogliamo, se viviamo insieme no. Se ognuno fa quello che vuole il caos invivibile. Come lo chiamiamo questo? Democrazia? Convenienza? Intelligenza?
Siamo tutti diversi: costituzioni diverse; capacità proprie; menti uniche; sensibilità distinte; esperienze particolari; interpretazioni personali della realtà; fini specifici per realizzare mutevoli aspirazioni e soddisfazioni. Ci realizziamo in modi personali che cambiano nel tempo e luogo.
Se lo scopo é rendere tutti uguali, siccome non si cava sangue da una rapa, bisogna ridurre anche i migliori al livello delle rape impedendo loro di utilizzare il proprio ingegno. Provate a pensare a un mondo popolato solo da rape come Franco e tutti i suoi alias “cime di rapa”, un vero incubo !
Per me l’ugualianza si deve usare solo con l’aggiunta di aggettivi specifici al contesto di cui si sta parlando, per la semplice ragione che pure fratelli sono diversi nelle loro capacità, dunque non “uguali”. Tutti devono avere uguale possibilità, ma non sognare quello che è oltre le lori doti.
Articolo tratto da “Vogliamo i colonnelli” film del 1973 parodia del fallito golpe Borghese con Tognazzi che arringa i camerati “Questo paese ha bisogno della briglia, del morso e della frusta. Ordine, obbedienza, disciplina! Basta con l’antistorica uguaglianza!”.
Infatti, l’ormai prescritta lista “Liberi e Uguali” si basava su un ossimoro: se si è liberi non si può essere uguali. E viceversa.
Anche sul motto dei francesi ci sarebbe da discutere, “Fraternité” a parte…
L’uguaglianza, come valore democratico, andrebbe riferita solo nei confronti della legge.