Può sembrare questione di poco conto. Eppure la presenza o meno di Papa Francesco alle celebrazioni della Pasqua ha un significato profondo. Certo: la Santa Sede può procedere anche senza il romano pontefice. Ma dopo le dimissioni di Benedetto XVI ogni segnale di debolezza viene letto nei sacri palazzi come l’evento atteso che può portare anche Bergoglio a lasciare in anticipo il ministero petrino. In sintesi: il Papa ha sempre detto che “si governa con la testa e non con le ginocchia”, e che il papato è un lavoro “a vita”, ma saltare a piè pari la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico alimenterebbe voci e mugugni della fronda anti-bergogliana.
Per questo papa Francesco sta facendo di tutto per “presiedere” sin dalla Domenica delle Palme la Settimana Santa. A confermarlo in mattinata all’Adnkronos è stato il cardinal Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio: “In base alle informazione che ho io, il Papa uscirà domani dal Gemelli. Così potrà presiedere tutti i riti”. La conferma arriva poi all’ora di pranzo per voce della sala stampa del Vaticano: “Il rientro a casa Santa Marta di Sua Santità è previsto nella giornata di domani, all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina”.
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Secondo l’Ansa è proprio Bergoglio a spingere per poter uscire, ma l’ultima parola spetta ovviamente solo ai medici. Sia quelli personali che lo seguono in Vaticano sia quelli del policlinico Gemelli, che ogni giorno lo monitorano nelle stanze del decimo piano del nosocomio. Di sicuro Bergoglio passerà stanotte in ospedale, poi domani le dimissioni se gli esami andranno come dovrebbero andare. “La giornata di ieri è trascorsa bene, con un normale decorso clinico – dice il portavoce Matteo Bruni – Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiando la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro”.
Che gli ultimi due giorni siano stati molto intensi in Vaticano non è certo un mistero. In fondo la “bronchite su base infettiva” ha richiesto la “somministrazione di una terapia antibiotica infusionale”. Il tutto su un paziente di 86 anni, cui manca un pezzo di polmone (asportato a 21 anni) e che ha già avuto altri acciacchi, compresa l’operazione al colon di qualche anno fa. Gli antibiotici per fortuna stanno facendo il loro lavoro e subito è visto un “netto miglioramento dello stato di salute”. Riuscire a presiedere la Pasqua sarà il modo migliore per mettere a tacere le voci di un “conclave ombra” che in Vaticano sembra sempre pronto ad aprirsi. Anche a pontefice ancora regnante.
Giuseppe De Lorenzo, 31 marzo 2023