Perché il politicamente corretto è la nuova inquisizione

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Parlare di «ritorno dell’Inquisizione» è a effetto, sì, ma inesatto. Dopo avere scritto diversi libri sulla storia dell’Inquisizione, alcuni pubblicati anche all’estero, posso dire che l’Inquisizione storica era uno scherzo da prete di fronte a quella attuale Politicamente Corretta. Quella interveniva solo su cose gravi e serie, e il più delle volte sul suo stesso personale, cioè preti e monaci (anche oggi una società di propaganda sorveglia quel che i suoi addetti vanno a dire in giro). Garantiva un giusto processo (lo storico Paolo Prodi, fratello di, arriva a sostenere che la moderna procedura garantista sia nata proprio lì) con tanto di giuria, possibilità di ricusare testimoni, perizie di esperti e avviso di garanzia. Chi si pentiva veniva riammesso nella Chiesa. Il peccatore pentito aveva, ed ha, sempre diritto al perdono.

Una cosa leggera, dunque? No, anche perché parliamo di secoli addietro, tempi in cui la mano leggera non si sapeva nemmeno cosa fosse. Ma con Bruno disputarono ben otto anni prima di abbandonarlo al balivo. Galileo, pur recidivo, fu condannato alla recita settimanale dei Salmi penitenziali. E veniamo all’inquisizione Politicamente Corretta. I suoi inventori sono marxisti (marxisti col rolex, perché sono americani) e come tali non conoscono misericordia né equi processi e non ammettono pentimenti. Se loro ti marchiano, scatta il linciaggio mediatico, giornalisti prezzolati o semplicemente cretini vanno a ripescare cose che hai detto o fatto quand’eri ancora nella culla e scatenano la canea. Così, dall’oggi al domani ti ritrovi la carriera stroncata, il tuo nome graffito sui muri cittadini, i centri sociali ti aspettano sotto casa, devi togliere i tuoi figli da scuola. Insomma, la morte civile. Per ora.

Sì, perché ai totalitarismi ideologici non basta ancora: devi «amare il Partito» tramite «rieducazione» prima di essere giustiziato (v. Orwell). La Coccarda Tricolore (o Arcobaleno), il Certificato di Civismo. Che non esimono dal Terrore. Robespierre? Guardatevi in giro: ce n’è più d’uno. O una. Infatti, ci sono anche le Tricoteuses sotto la ghigliottina. È incredibile come questo veleno abbia fatto presto a diffondersi. Il Sant’Uffizio aveva giurisdizione solo negli stati del Papa. Il Politicamente Corretto è planetario, dove scappi?

Guardate cos’è successo (per ora) alle olimpiadi di Tokyo. Kentaro Kobayashi, direttore della cerimonia di apertura, ha dovuto dimettersi con tanto di scuse pubbliche. Perché? È un comico e nel 1998 aveva fatto una battuta televisiva sull’Olocausto. Sì, avete letto bene: ventitré anni fa. Si è scusato, ma è stato cacciato lo stesso. Un’eccezione? Macché. Le musiche per le cerimonie dei Giochi sono state scritte da Cornelius, cioè Keigo Ovamada, una star del pop giapponese. Questo sventurato aveva ammesso in un’intervista di essere stato un bullo a scuola. Quando? Ventisei anni addietro. Ovviamente, gli aspiranti al Pulitzer nipponico sono andati a scartabellare e hanno trovato la macchia. Indelebile. Basta? Seeeh! Olimpiadi politicamente corrette fin da marzo, quando si era dovuto dimettere il direttore creativo, Hiroshi Sasaki, che chissà quando aveva fatto una battutina su una attrice curvy (aveva detto «olimpig», dove «pig» sta in inglese per «porcello»). Addirittura il capo del comitato organizzativo, Yoshiro Mori, aveva dovuto far fagotto fin da febbraio, perché aveva detto, scherzando, che le donne sono più chiacchierone degli uomini. È vero, come ognuno sa (e chi non lo sa si informi sugli emisferi: quello della comunicazione è più sviluppato nelle donne, senza che, ovviamente, ci sia niente di male). Ma non si può (più) dire.

Ora, le cose che non si possono più dire cominciano ad essere veramente troppe, e non si tratta solo, come ai bei tempi, di buona educazione, come quando, ad esempio, era da villani parlare di piedi a tavola. No, adesso il comportamento, e non solo verbale, è obbligatorio. Ma soprattutto è indigesto che un gruppetto di prepotenti, seguito dai loro plagiati, si sia seduto sulla cattedra di Mosè e abbia sostituito i Comandamenti. Reintroducendo la lapidazione.

Rino Cammilleri, 24 luglio 2021

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