Non è proprio l’unica sopravvissuta ma, una volta a Palazzo Madama, è l’unico senatore a vita che, per così dire, ‘si è fatto notare’, negli anni passati, con una presenza massmediatica continua. A un certo punto era diventata, quasi, la ‘madonna pellegrina dell’Anpi’ sicché non c’era scuola dove non venisse invitata né Comune che non si sentisse onorato di conferirle la cittadinanza onoraria.
È stata, per tanto tempo, l’esempio vivente di come la ‘memoria’ ormai, nelle nostre società post-moderne, sia diventata ‘storia’ sicché, grazie anche a lei, è diventata senso comune, nelle nostre scuole, l’idea che per capire cosa sia stato il nazismo bisogna andare ad Auschwitz (un’idea che, almeno finora, non ha avuto il corrispettivo nell’altra che, per capire il comunismo, bisogna visitare il museo dell’orrore delle piramidi di teschi di Pol Pot, o quel che resta dei Gulag e dei campi di sterminio di Mao). Oggi Liliana Segre, dopo il congedo dai mass media (riportato da molti giornali in prima pagina come la notizia più importante del giorno), ricompare per esternare tutta la sua indignaciòn per il perfido Matteo Renzi. Esageruma nen? dicono a Torino.
Dino Cofrancesco, 21 gennaio 2021