Politica

Perché le “riaperture” sono un mezzo bluff - Seconda parte

Altro che riaperture: il governo dei migliori mantiene un nucleo sostanzioso delle restrizioni e usa il solito spauracchio dei contagi

Italiani terrorizzati

Purtroppo però, citare altri esempi ancor più eclatanti – vedi il caso del Giappone con pochissimi morti e zero chiusure – servirebbe a poco per esorcizzare quella citata mistificazione di massa che ha convinto la maggior parte degli italiani di avere a che fare con qualcosa di simile alla peste bubbonica. Tanto è vero che la controprova plastica di tutto questo è fornita dal gran numero di persone le quali, malgrado ne sia stato abolito l’obbligo, circolano all’aperto con la mascherina. Assai di più rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, in cui la popolazione vaccinata rappresentava ancora una esigua minoranza.

Inganno senza precedenti

Ora, così come mi trovo a ripetere da tempo, mi sembra sempre più evidente che alla base di questo inganno democratico senza precedenti, portato avanti con estrema spregiudicatezza, vi sia il tentativo di mantenere in piedi un clima di allarme e di paura diffusa, così da capitalizzarne gli effetti sul piano elettorale nelle elezioni politiche del 2023.

Ed è a mio avviso solo per questo, e non certamente per tutelare la salute di una popolazione ancora atterrita malgrado tre dosi di vaccino, che il ministro Speranza, leader di un partito irrilevante prima del virus, continua a frenare sulle riaperture, assecondato con tanto di pubblici ringraziamenti da Mario Draghi. Un Draghi che, non essendo affatto uno stupido o un ingenuo, avrà senz’altro le sue ragioni, che per ora possiamo solo intuire.

Claudio Romiti, 19 marzo 2022

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