Economia

Perché l’economia italiana sta “frenando”

L’opinione di Paolo Becchi e Fabio Conditi

pil_italia © Andrii Yalanskyi e Daboost tramite Canva.com

Il Sole 24 Ore titola ieri che “Il Pil dell’Italia cala a sorpresa nel secondo trimestre a -0,3%. In Eurozona +0,3%”. Ovviamente “cala a sorpresa” è riferito ai gonzi, che seguitano a sottovalutare l’importanza dello Stato nell’economia, il quale può agire sia da freno che da acceleratore del sistema economico, come avviene in un’auto. Se in un’auto in corsa a tutta velocità, inserisci improvvisamente il freno a mano, la macchina rallenta. Guarda un po’, che strano.

L’Italia negli ultimi anni ha avuto una crescita superiore agli altri paesi europei, generata dallo stimolo che il settore edile, nel bene e nel male, aveva ricevuto con il Superbonus 110%. La sua interruzione improvvisa con il Decreto-legge n.11 del 2023, ha provocato un rallentamento prevedibile dell’economia, visto che l’edilizia ha un fattore moltiplicativo molto elevato, dovuto all’economia diretta, indiretta ed indotta che è in grado di stimolare.

Ad onor del vero, bisognerebbe anche considerare che l’alluvione in Emilia-Romagna, può aver inciso per un 20% circa di calo del PIL regionale, che essendo pari a 164 miliardi di euro, potrebbe aver determinato una conseguente riduzione del PIL nazionale. Un altro freno all’economia. Che fare?
La prima cosa che il Ministro Giorgetti, che ha tirato il freno, dovrebbe fare è una sana autocritica, se la macchina si sta fermando la colpa è in parte anche sua. La seconda cosa che dovrebbe fare è quella di ripartire da una interessante proposta presentata da FdI nel 2020.

I Buoni Digitali di Sconto Fiscale definiti dal Disegno di Legge n. 2012 del 9 novembre 2020, presentato in Senato da Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia, permetterebbero di migliorare il meccanismo dei crediti d’imposta cedibili già sperimentato con il Superbonus110%.

I Buoni Digitali di Sconto Fiscale servono a finanziare la spesa pubblica, con uno strumento nuovo che non costituisce debito pubblico, uno strumento, tra l’altro, che può essere utile e veloce anche per risarcire gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. Vogliamo prendere atto di proposte innovative rimaste nel cassetto o vogliamo continuare a tirare il freno?

Paolo Becchi e Fabio Conditi, 1 agosto 2023