Politiche green

Perché Mr. Toyota boccia le auto elettriche

Akio Toyoda è tornato a sferzare le auto elettriche e i numeri gli danno ragione: ecco da dove arriva la sua stroncatura

ceo toyota auto elettriche © 3alexd tramite Canva.com

Da sempre scettico sulle auto elettriche come unica soluzione alla mobilità su quattro ruote del futuro, Akio Toyoda non le ha mai mandate a dire. Il presidente del consiglio di amministrazione di Toyota è tornato a sferzare le Bev negli scorsi giorni e le sue parole hanno acceso il dibattito nel mondo dell’automotive. Il nipote del fondatore del colosso giapponese ha infatti sottolineato che il calo della domanda è la dimostrazione plastica di come l’auto elettrica non rappresenti l’unica strada possibile e immaginabile, basti pensare all’ibrido – la cui domanda è più alta che mai – e l’idrogeno.

La contrazione della domanda di auto elettriche negli Stati Uniti conferma la necessità di valutare attentamente il da farsi, considerando che GM e Ford stanno per decidere se rallentare la produzione dei pick-up elettrici o meno. Per scalare la montagna della neutralità di CO2 ci sono molti modi, il Toyoda-pensiero: “Se le regole vengono scritte in maniera ideologica, allora sono i consumatori, ossia le persone normali, a soffrirne maggiormente”.

Il ribasso di domanda non è stato registrato solo negli States. Secondo quanto riferito da Handelsblatt, recentemente anche il colosso tedesco della Volkswagen ha ammesso di essere alle prese “con problemi di domanda per i suoi modelli elettrici in Germania. Nel canale dei privati, gli ordini sono ben al di sotto dell’obiettivo annuale pianificato” per l’intera gamma a batteria: ID.3, ID.4, ID.5 e ID. Buzz. I talebani del mondo green hanno fatto male i conti con la riluttanza ad acquistare auto elettriche. La mobilità alla spina non è per tutti, ha impatti sull’ambiente e ha costi non indifferenti soprattutto in un’epoca dagli elevati tassi di inflazione.

C’è anche un’altra considerazione da fare secondo Toyoda, che riguarda la sostenibilità di questa tecnologia. Non vengono infatti prese in considerazione le emissioni di anidride carboniche prodotte dalla generazione di elettricità e allo stesso tempo i costi sociali della transizione energetica. Sul punto, Mr. Toyoda ha sottolineato che il Giappone andrebbe incontro a un blackout nel caso in cui tutto il parco circolante fosse alla spina, situazione che richiederebbe la realizzazione di un’infrastruttura dal costo multimiliardario. Conti alla mano, tra i 150 e i 450 miliardi di euro. “Quando i politici dicono ‘liberiamoci di tutte le auto che usano la benzina’, capiscono cosa significa?”, il suo j’accuse. Un’analisi fattuale, difficile da non condividere.

Massimo Balsamo, 30 ottobre 2023