Sulla vicenda dei 2 euro per il toast tagliato a metà bisogna ragionare bene. Il sentimento iniziale infatti porta alla reazione che hanno avuto un po’ tutti quanti: far pagare due euro per un’operazione così semplice è uno scandalo. Puoi anche avere il bar in Vaticano, sul lago di Como, a Venezia o nella più esclusiva delle terrazze romane, ma appare uno sproposito. Se si ragiona a mente fredda, tuttavia, le cose possono essere viste sotto un altro punto di vista.
Primo: è pieno diritto del proprietario del bar di Gera Lario far pagare due euro per la divisione di un panino. Lui la spiega così: “Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. Le richieste supplementari hanno un costo”. Tecnicamente è corretto. E tutto sommato non si tratta di una novità nel campo della ristorazione: basti pensare al caffè consumato al tavolo che soffre di un sovrapprezzo rispetto a quello bevuto al bancone. Stesso caffè, costo diverso.
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Semmai al barista bisogna porre una domanda e avanzare una critica. Il quesito è questo: il costo extra era stato concordato? Era esposto da qualche parte? Se così non fosse, ovviamente, il cliente avrebbe tutto il diritto di lamentarsi per un servizio che ha sì richiesto, ma che non era indicato in alcun listino. Il semplice buon gusto richiederebbe che l’avventore venisse informato del sovrapprezzo.
La critica al titolare andrebbe fatta invece sul costo dell’operazione “dividi et fattura”: 2 euro su un toast da 7,5 euro è un tantino esagerato e forse per soli 10 centesimi nessuno avrebbe sollevato polveroni. Il precedente del caffè al tavolo sta lì a dimostrarlo, benché forse un’operazione così semplice la si potrebbe fornire gratis anche solo per evitare che i clienti si incazzino e producano pubblicità negativa. Come poi è puntualmente successo.
Detto questo, nessuno può biasimare il commerciante. E scandalizzarsi è inutile. Se pagare di più per avere il panino a metà non ti piace, esistono due opzioni semplici: chiederlo intero e spezzarlo con le mani; oppure cambiare bar. Vedrete che di fronte al locale vuoto pure il più cocciuto dei titolari finirà con l’abbassare i prezzi. Si chiama libero mercato.
Giuseppe De Lorenzo, 7 agosto 2023