Commenti all'articolo Perché Orbán non è un modello per la destra italiana
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17 Commenti
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Riccardo
9 Febbraio 2020, 6:33 6:33
Le politiche , come la giustizia le deve esercitare il popolo , non lo stato ! La democrazia , calibrazione tendenziale è simulacro di spirito fiducioso , abito mentale provvisorio , ma non il fine . Bypassare la democrazia è arte della politica , che è la scienza per incoscienti . Questo è il vulnus , la nullità della delega , rappresentatività e del suffragio universale . Coattivamente a ripetere gli “ addetti ai lavori “ , come in un girone dantesco , percorrono in automatico il circolo vizioso delle illusioni , potenza di sottomissione del convincimento senza colpo ferire . Pressappoco uno spaccato dei vinti dei Malavoglia , tutto il baraccone del luogo comune si trascina e trascina alla capziositá vacua che scorge nelle formule e negli schematismi ideologici il surrogato delle presunte soluzioni . E vai di magistrature , di coorti costituzionali , di parlamenti e di commissioni tributarie , di tre gradi di giudizio e via cantando . Non esistono realmente problemi , eccetto le debolezze ; la debolezza della politica è l’astrazione , e per giunta “ esercitata “ con il cervello , ma soprattutto con l’incapacità dell’altrui di tacitarne il bisogno , il dipendente , come si definiscono gli assoggettati alle droghe , ai vizi distruttivi . Cittadini dipendenti e STATO totale , combustibile e comburente , osmosi di fuoco che… Leggi il resto »
rosario nicoletti
8 Febbraio 2020, 17:15 17:15
No, non lo abbiamo deciso e forse non lo decideremo mai. Noi viviamo per molti aspetti in un regime, per il quale cosa pensa il popolo è irrilevante; ma non possiamo, e non vogliamo confessarlo a noi stessi. Ufficialmente, viviamo in una democrazia, anche se è impossibile accorgersene.
marcor
8 Febbraio 2020, 9:11 9:11
Quando hai a che fare con certi avversari, devi poter smettere il fioretto e adoperare di tanto in tanto la clava.
Luca Beltrame
8 Febbraio 2020, 0:48 0:48
Qualcuno dovrebbe dire lo stesso non solo di Orban, ma dell’autocrate russo Vladimir Putin, tristemente ammirato dalla destra sociale italiana (Lega e FdI).
Valter
8 Febbraio 2020, 0:02 0:02
La domanda conclusiva dell’articolo rimane senza risposta in un paese come l’Italia che ha un elettorato ondivago, da sempre affascinato dalla demagogia e dallo statalismo non avendo mai avuto una rivoluzione liberale che gli consentisse di avere una visione matura della politica. Tuttavia, senza indulgere all’esterofilia mutuando esperienze prodottesi altrove, la situazione attuale che vede il paese in balia di un partito dirigista post-comunista e di un movimento di pericolosi dilettanti giustizialisti, direi che chiunque sia nemico del nostro nemico, incarnato dal nostro governo fantoccio del regime dittatoriale UE e quindi dall’UE medesima, non può che essere nostro amico. Ormai lottiamo per sopravvivere e come si dice: “primum vivere, deinde philosophari”.
Andrea Salvadore
7 Febbraio 2020, 22:28 22:28
Democrazia cristiana, questo é il famoso risultato quando i cattolici italiani proibiti dal partecipare alle elezioni della politica italiana da Pio IX furono improvvisamente raggiunti dal altrettandto famoso “contrordine compagni” perché bisognava difendere la Chiesa dalla propossta di tassazione sull’ereditá che la avrebbe impoverita
In quanto a leggi con effetti comodamente morali , il cattolico obbedisce al suo capo superiore.
Prima viene il papa, e lo vediamo pggi con bergoglio, e poi viene il Presidente della Repibblica, ovvero il padrone assolito di uno staterello estero é superiore al Presidente della democrartica Italia. Democrazia cristiana é, specialmente in Italia, un ossimron.
Tra Vaticano e San Marino, preeferisco quest’ultimo.
Le politiche , come la giustizia le deve esercitare il popolo , non lo stato ! La democrazia , calibrazione tendenziale è simulacro di spirito fiducioso , abito mentale provvisorio , ma non il fine . Bypassare la democrazia è arte della politica , che è la scienza per incoscienti . Questo è il vulnus , la nullità della delega , rappresentatività e del suffragio universale . Coattivamente a ripetere gli “ addetti ai lavori “ , come in un girone dantesco , percorrono in automatico il circolo vizioso delle illusioni , potenza di sottomissione del convincimento senza colpo ferire . Pressappoco uno spaccato dei vinti dei Malavoglia , tutto il baraccone del luogo comune si trascina e trascina alla capziositá vacua che scorge nelle formule e negli schematismi ideologici il surrogato delle presunte soluzioni . E vai di magistrature , di coorti costituzionali , di parlamenti e di commissioni tributarie , di tre gradi di giudizio e via cantando . Non esistono realmente problemi , eccetto le debolezze ; la debolezza della politica è l’astrazione , e per giunta “ esercitata “ con il cervello , ma soprattutto con l’incapacità dell’altrui di tacitarne il bisogno , il dipendente , come si definiscono gli assoggettati alle droghe , ai vizi distruttivi . Cittadini dipendenti e STATO totale , combustibile e comburente , osmosi di fuoco che… Leggi il resto »
No, non lo abbiamo deciso e forse non lo decideremo mai. Noi viviamo per molti aspetti in un regime, per il quale cosa pensa il popolo è irrilevante; ma non possiamo, e non vogliamo confessarlo a noi stessi. Ufficialmente, viviamo in una democrazia, anche se è impossibile accorgersene.
Quando hai a che fare con certi avversari, devi poter smettere il fioretto e adoperare di tanto in tanto la clava.
Qualcuno dovrebbe dire lo stesso non solo di Orban, ma dell’autocrate russo Vladimir Putin, tristemente ammirato dalla destra sociale italiana (Lega e FdI).
La domanda conclusiva dell’articolo rimane senza risposta in un paese come l’Italia che ha un elettorato ondivago, da sempre affascinato dalla demagogia e dallo statalismo non avendo mai avuto una rivoluzione liberale che gli consentisse di avere una visione matura della politica. Tuttavia, senza indulgere all’esterofilia mutuando esperienze prodottesi altrove, la situazione attuale che vede il paese in balia di un partito dirigista post-comunista e di un movimento di pericolosi dilettanti giustizialisti, direi che chiunque sia nemico del nostro nemico, incarnato dal nostro governo fantoccio del regime dittatoriale UE e quindi dall’UE medesima, non può che essere nostro amico. Ormai lottiamo per sopravvivere e come si dice: “primum vivere, deinde philosophari”.
Democrazia cristiana, questo é il famoso risultato quando i cattolici italiani proibiti dal partecipare alle elezioni della politica italiana da Pio IX furono improvvisamente raggiunti dal altrettandto famoso “contrordine compagni” perché bisognava difendere la Chiesa dalla propossta di tassazione sull’ereditá che la avrebbe impoverita
In quanto a leggi con effetti comodamente morali , il cattolico obbedisce al suo capo superiore.
Prima viene il papa, e lo vediamo pggi con bergoglio, e poi viene il Presidente della Repibblica, ovvero il padrone assolito di uno staterello estero é superiore al Presidente della democrartica Italia. Democrazia cristiana é, specialmente in Italia, un ossimron.
Tra Vaticano e San Marino, preeferisco quest’ultimo.