Cronaca

Perché questo schifo su Salvini non vi scandalizza?

salvini torino

Mettiamola così. L’arte è arte e non si discute. Pure la satira è intoccabile, sempre però che di arte e di satira si parli. Perché se sfruttando la copertura garantita dalla condizione di “artista” o presunto tale si scade nel becero insulto, senza che l’opera trasmetta messaggi né produca riflessioni, allora il gioco diventa squallido. Ed offensivo.

È il caso dell’ultima “opera d’arte”, pure questa presunta, esposta nella zona “rossa” del Torino Comics, l’area riservata al fumetto erotico vietata ai minori di 18 anni. L’autore è un certo Luis Quiles e nel disegno si vede un Matteo Salvini vestito da gerarca fascista che fa il saluto romano mentre un grosso pene gli eiacula in faccia. Il tutto condito da una inspiegabile fascia dell’Unione Europea al braccio. Per Salvini si tratta di una “schifezza disgustosa”. Per i deputati torinesi Maccanti e Benvenuto di uno “scandaloso, volgare e a dir poco inaccettabile quadro”. Ed hanno ragione da vendere. Perché qui nessuno mette in discussione il diritto alla satira, ma sinceramente: dov’è la satira in questa immagine? L’opera appare piuttosto di cattivo gusto e priva di contenuti, perfetta più per far parlare di sé che del messaggio che vorrebbe inviare.

Gli organizzatori della rassegna dal canto loro difendono l’orticello e l’artista. “Torino Comics è da sempre una manifestazione apolitica, apartitica e sostiene l’arte in ogni sua forma, valorizzando la libertà di espressione”, assicurano. L’autore Luis Quiles ritiene che la sua opera sia una “critica contro estremismi, violenze e contro le strategie della politica europea messe in campo per (non) gestire il problema dell’immigrazione, molto presente anche in Spagna”. Bene: e quale miglior modo per criticare Salvini e la Spagna (una foto di Zapatero con un pene che eiacula no?) se non quello di travestirlo da gerarca e farlo schizzare da un pochino di sperma?

Ovviamente oggi non leggeremo editoriali indignati. Né interviste sull’importanza del rispetto della persona. Ma provate a immaginare cosa sarebbe successo se a una mostra, patrocinata dalla Regione Piemonte e da altre istituzioni, avessero riprodotto la stessa identica immagine, ma con Elly Schlein al posto di Salvini. Apriti cielo.