Nel periodo autunnale che culmina tra la metà e la fine di novembre, veniamo ormai tutti sempre più bombardati da varie forme di pubblicità in televisione, su internet, via e-mail, inneggianti al “Black Friday”, giorno di offerte e sconti clamorosi. Sembra quasi che chi non faccia acquisti in questo venerdì nero sia quasi uno sprovveduto, che si lascia scappare deals impensabili in altri periodi dell’anno.
Ma da dove deriva questo strano e un po’ lugubre termine, ormai entrato nell’uso comune anche dalle nostre parti? Come spiegato nel sito di History Channel, il primo uso conosciuto del termine “Black Friday” è da ricollegarsi alla crisi finanziaria seguita al crollo del mercato dell’oro negli Stati Uniti il 24 settembre 1869. Due spregiudicati uomini d’affari, nonché speculatori finanziari, Jay Gould e Jim Fish, si allearono per accaparrarsi quanto più oro possibile, sperando di farne salire vertiginosamente il prezzo e poterlo rivendere con guadagni stratosferici. Tuttavia, in quel febbraio del 1869, la cospirazione venne scoperta ed innescò una caduta verticale dei mercati mandando sul lastrico chiunque, dai banchieri di Wall Street fino agli ultimi contadini.
Un’altra storia lega il “Black Friday” al tradizionale shopping del venerdì che segue il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving) negli Stati Uniti (dal 1942 questa celebrazione cade il quarto giovedì di novembre; quest’anno appunto il 24). In questo venerdì di festa, i negozi sono notoriamente pieni e quindi, dopo un anno con i numeri in rosso (“in the red”) possono finalmente scrivere numeri positivi nel loro bilancio (“went into the black”) grazie agli acquisti massicci dei cittadini in vacanza grazie al weekend lungo. In effetti in passato si usava segnare le perdite in colore rosso e gli utili in nero, ed ecco così che il venerdì nero voleva indicare il ritorno a bilanci positivi per i commercianti. Secondo britannica.com, è intorno agli anni ’80 che i commercianti hanno cominciato a mettere in giro la narrativa dei conti in rosso o in nero, associando quindi indissolubilmente il termine Black Friday all’incremento delle vendite al dettaglio.
Alcune fonti farebbero anche risalire le origini del Black Friday al 1800, quando i proprietari terrieri degli stati americani del sud potevano comprare schiavi a prezzi scontati il giorno dopo il Thanksgiving. In tempi recenti ovviamente questa versione della storia non è certamente più “politically correct” e aveva anzi portato alcuni a boicottare questa vera e propria festa dei “consumatori”.
Sempre secondo History Channel, però, sembra anche che le origini del Black Friday maggiormente accreditate non siano così poetiche come i compratori di massa potrebbero credere. Negli anni ’50, la polizia di Philadelphia usava il termine per descrivere il caos del giorno successivo a quello del Ringraziamento. Il venerdì successivo al Thanksgiving, infatti, orde di turisti e possibili acquirenti, provenienti dalle campagne o dalle periferie, invadevano le città con un giorno d’anticipo sul tradizionale incontro di football tra l’esercito e la marina che si teneva appunto il sabato. Per la polizia di Philadelphia era un inferno, un vero e proprio giorno “nero”: oltre a non poter fare il ponte e godersi il weekend lungo, dovevano pure fare gli straordinari per controllare la folla eccezionale e il traffico intenso, oltre a tener d’occhio possibili ladruncoli e taccheggiatori.
Andrea Gebbia, 24 novembre 2023