Cronaca

Pesaro, rivolta anti green pass. Ma vogliono censurare i manifesti

La città si sveglia con cartelli contro il lasciapassare. E c’è chi ne chiede la rimozione

Cronaca

I cittadini di Pesaro si sono svegliati con la loro città inondata di manifesti contro il green pass. Uno di questi, che si trova in via Novecento, alla Celletta, recita: “Obbedisci perché finisca, ma è perché obbedisci che non finirà mai”. Il manifesto è firmato: cittadiniliberipesaro.org.

I cartelli anti green pass

Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, sarebbero moltissime le persone che si sarebbero sentite così colpite da queste immagini da aver allertato polizia, carabinieri e vigili urbani. “Sono indignato, devo segnalare la presenza di questo enorme cartellone anti greenpass”, scrive un lettore al quotidiano “É, dal mio punto di vista, non legale ed evoca il voler andare contro ciò che è legge…poi, va bene essere idealmente contrari, ma qui si sta esagerando nel negare la gravità di questa pandemia. Ritengo sia da vietare l’applicazione di questi manifesti”.

La richiesta di censura

Il responsabile dell’Ica affissioni che, per conto del comune di Pesaro, gestisce le inserzioni pubblicitarie che appaiono nei cartelloni di Pesaro, risponde al nome di Alberto Carrani. E ai cronisti che lo interrogano risponde a chiare lettere: “Quando abbiamo ricevuto le richieste di affiggere questi manifesti contro il green pass, ci siamo posti il problema se fosse il caso oppure no perché comunque si contesta l’applicazione di una norma. Ma poi, sapendo che non ci può essere censura preventiva per le opinioni, a meno che offendano la reputazione altrui o le leggi dello Stato, abbiamo accettato la pubblicazione di questi manifesti”. “Aggiungo – dice l’amministratore di Ica – che io sono un convinto vaccinista, ma questo non cambia la sostanza. Questi clienti hanno pagato regolarmente 103 euro per 14 giorni di pubblicazione e fino all’8 novembre rimarranno i cartelli; poi, abbiamo già altri quattro cartelli da affiggere sempre dello stesso tenore, per altri 14 giorni”.

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