Ma non poteva poi mancare il classico pesce d’aprile, esattamente in coincidenza con il giorno della libertà ritrovata a scartamento ridotto. Così come infatti riportato da gran parte della stampa nazionale – come al solito evitando ogni minimo commento critico nei confronti dell’ennesima ridicolaggine decisa dal governo dei migliori – con la fine dell’emergenza gli insegnanti che non si sono vaccinati potranno rimettere piede nei vari istituti scolastici. “Dal 1° aprile i docenti no vax possono tornare a scuola (senza insegnare)”, questo il titolo del relativo articolo pubblicato dal Sole 24 Ore. In breve, così come si chiarisce nel pezzo, “si allentano le conseguenze per i docenti no vax. Il preside non potrà impedire loro l’ingresso a scuola ma dovrà destinarli ad altre mansioni. A prevederlo è la versione finale del Dl 24/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo. Dalla relazione tecnica del provvedimento emerge anche una stima della platea di prof inadempienti: sono circa 3.800. E infatti vengono stanziati 30 milioni per la loro sostituzione fino al termine delle lezioni.”
Quindi, nel nostro modello demenziale di contrasto ad un virus decisamente mutato in senso benigno -modello che tutto il mondo ci invidia ma che forse solo la Cina oramai ci copia- , dopo la catastrofica didattica a distanza, siamo riusciti a creare l’insegnante fantasma. Un docente in presenza il quale, per ragioni di sicurezza nazionale, viene mandato negli scantinati delle scuole a svolgere altre e non ben precisate funzioni professionali, tra una partita a briscola e la risoluzione di un complicato cruciverba. Tutto pur di salvaguardare la salute dei nostri giovani, il cui rischio di finire in terapia intensiva a causa del Covid-19 è prossimo allo zero.
Claudio Romiti, 28 marzo 2022