Possiamo dire che ci siamo stufati che ci si dica cosa è essenziale o meno nella nostra vita? Possiamo porre le problematiche attuali anche sotto il profilo anche della nostra ordinaria salute fisica e mentale senza avere il Covid? Quali saranno nei prossimi mesi gli effetti sul fisico e sulle menti di tutte queste privazioni?
Il tempo libero evidentemente non è più considerato essenziale, alcune attività che qualcuno per noi colloca nella sfera dell’inutilità, vengono sostanzialmente vietate, per una esigenza, a loro modo di vedere, più ampia, impedendone la possibilità di farle. Ci si vieta di andare in palestra, di fare sport, di avere un socialità, di programmare una vacanza e di impedire tutta una serie di cose inerenti il turismo invernale, considerando tutto ciò non essenziale. Con il comunicato sul divieto di vacanze invernali, pur con i dati sulle terapie intensive che migliorano e con il vaccino Covid oramai prossimo, pur avendo sempre i dati sulla mortalità falsati da altre patologie, siamo arrivati alla limitazione di libertà molto forte.
Sotto il piano filosofico e sociologico, la voce “Tempo Libero” nell’enciclopedia Treccani delinea “Sotto il profilo concettuale e terminologico si riscontrano infatti, nella sua storia, usi differenti e progressive modificazioni” – dove si legge che oltre ad essere una necessità per l‘uomo è anche una conquista fatta nei secoli pian pian che si sono allargati gli spazi di libertà e ampliata la base dei ceti sociali non elitari. Oggi non siamo più ad un divieto specifico di andare a ballare in luoghi chiusi, ma siamo arrivati ad un divieto generalizzato di spostamenti e di innumerevoli attività considerate “non essenziali” anche all’aperto e quindi mi chiedo se non esista una relazione tra impiego del tempo libero con conseguente beneficio per i nostri corpi e aspettative di vita?
I dati Istat ci dicono che nel 1960 l’aspettativa di vita media era di 69 anni, nel 2000 79 anni nel 2017 83 anni. La convinzione che limitando le nostre libertà si difenda il diritto alla salute per tutti va ribaltato. Esiste un nesso tra una buona salute e quindi una maggiore aspettativa di vita guardando ai dati precedenti e l’utilizzo del nostro tempo libero e il suo allargamento? Io credo di sì. Inoltre – last but not least – una piccola memoria e osservazione sul Turismo invernale: i dati dicono che senza l‘indotto e senza calcolare gli spostamenti sono 10 miliardi di euro che mancheranno all’economia nazionale e non credo si possa mettere mano con miseri ristori a questa perdita, dobbiamo chiedere di ripensare questa scelta!