Politica

Piantedosi va negli Usa: cosa vuole Biden dalla Meloni

Il presidente americano ora vuole che la Meloni non rinnovi l’accordo con la Cina sulla “via della seta

AAA cercasi prove d’amore (ulteriori) tra Joe e Giorgia. Quelle che il presidente americano Biden pretende da Meloni per essere finalmente ammessa nella stanza ovale della Casa Bianca. Le concessioni fornite in quasi un anno di governo, infatti, non gli sono bastate. Dopo l’immediata posizione atlantista “senza se e senza ma” sull’Ucraina e la presa di distanze dai conservatori americani, Biden ora vuole dalla sua “innamorata” e, soprattutto, dai soci della “maggioranza Giorgia” l’ultimo gesto d’amore: quello di non rinnovare l’accordo con la Cina sulla “via della seta”. Anche se ciò comporterebbe pesanti ricadute commerciali sull’economia italiana, privando molte imprese nazionali di una quota di esportazioni di non poco conto verso Oriente.

Cosa deciderà di fare, quindi, la presidente del Consiglio? Intanto questa settimana andrà in avanscoperta a Washington il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che dovrebbe rassicurare sul punto il suo omologo americano, Alejandro Mayorkas, e sbloccare così l’impasse. Strada spianata? Per il viaggio inaugurale a Washington certamente sì, ma la prima crisi matrimoniale si prospetta già a novembre 2024 quando Biden, ottenuto lo ius primae noctis di Giorgia, si troverà a competere per le presidenziali Usa con il redivivo Donald Trump.

Cosa potrebbe succedere se a vincere le elezioni fosse quest’ultimo? Difficilmente Meloni verrebbe perdonata per la “sbandata” democratica, per aver disertato le ultime conferenze Cpac e per aver rinnegato la sua iniziale simpatia per l’ex presidente Usa quando ancora nel 2020, al “National prayer breakfast”, affermava “Trump è un modello”. Tanto più se arrivasse all’appuntamento con un accordo già siglato con la sinistra europea, si dice a giugno 2024, con qualche mese di anticipo quindi rispetto al voto negli Stati Uniti in autunno: con questo accordo si darebbe l’appoggio in seno al Parlamento Ue ad una maggioranza con i socialisti, gruppo al quale nell’Ue aderisce il Pd, o con i liberali di Emmanuel Macron.

Ma cosa sta succedendo in Usa in vista delle elezioni del 2024? Secondo un sondaggio della Cnn, il 66% degli americani di entrambi gli schieramenti politici ritiene che il rinnovo di Joe Biden per altri quattro anni sarebbe un disastro per gli Usa, sia per come ha mal operato nel suo primo mandato, sia per l’incertezza che aleggia sul suo stato di salute. Il gradimento fra gli elettori, oltretutto, è più basso persino rispetto ai tre ex presidenti democratici ancora in vita: il 98enne Jimmy Carter, Bill Clinton e Barack Obama.

Sullo schieramento opposto, Donald Trump sta invece preparando una mossa a sorpresa che rischia, come al solito, di spiazzare tutti. L’asso nella manica è un personaggio di tutto rispetto che, già solo per il cognome, si porta dietro un consenso misurato tra il 20 e il 22%: si tratta di Robert Kennedy Jr., stimato avvocato in diritto ambientale, ufficialmente in corsa per le primarie democratiche, ma decisamente più in linea con Trump su valori e principi viste anche le sue dichiarazioni e gli apprezzamenti pubblici che i due si scambiano.

Ma è nel cuore degli elettori repubblicani che il figlio di Bob e nipote di John Fitzgerald Kennedy occupa un posto di rilievo. Proprio dalla base, infatti, a Trump è venuta la spinta di candidarlo come suo vicepresidente nel 2024. I sondaggi ad hoc che lo staff dell’ex presidente ha commissionato, hanno poi suggellato l’idea. In effetti, Robert Kennedy Jr. sposterebbe verso Trump una quota di voti democratici che potrebbero fare la differenza. Ma, oltre al mero calcolo elettorale, un fil rouge lega i due insospettabili: l’astio comune nei confronti di Anthony Fauci, l’immunologo super consulente della Casa Bianca, scaricato da Trump e ripescato da Biden. Un sentimento condiviso anche da Elon Musk che ha tutta l’intenzione di utilizzare il suo Twitter come leva di consenso nelle prossime presidenziali americane.

E se il Covid ha fatto perdere le elezioni a Donald Trump nel 2020, proprio il Covid potrebbe aiutarlo nella campagna elettorale del 2024 con la mossa Kennedy. Gli animi si sono raffreddati e le posizioni anti-vaccino non rappresentano più un tabù. In questa chiave, la coppia Trump-Kennedy è più che solida. Questo sì che sarebbe un matrimonio felicemente combinato! Come nelle migliori famiglie.

Luigi Bisignani per Il Tempo 9 luglio 2023