Piercamillo Davigo condannato in appello

L’ex pm di Mani Pulite ritenuto colpevole: la Corte di Appello di Brescia conferma un anno e tre mesi di reclusione, pena sospesa

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La Corte d’Appello di Brescia ha pronunciato la sua sentenza nei confronti dell’ex pm di Mani Pulite e ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, condannandolo a un anno e tre mesi di reclusione. Il magistrato, ora in pensione, è stato accusato di rivelazione del segreto d’ufficio legata al caso dei verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria, confermando così la sentenza di primo grado.

L’ex pm Davigo aveva ricevuto con “modalità quasi ‘carbonare'” i verbali da Paolo Storari, i quali contenevano dichiarazioni rese negli interrogatori relativi al falso complotto Eni-Nigeria. Storari aveva passato a Davigo una chiavetta USB con gli atti secretati per “auto-tutelarsi” e segnalare una supposta inattività della Procura milanese (diretta da Francesco Greco) nelle indagini sull’ipotetica loggia massonica. A seguito di queste informazioni, Davigo avrebbe mostrato i verbali a diversi componenti del Csm, tra cui l’ex vicepresidente Ermini, nonché ad altre figure di rilievo quali l’ex presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra (M5S), in un incredibile colloquio tenutosi sulla tromba delle scale del Csm senza cellulari.

Durante il procedimento giudiziario, la difesa di Davigo aveva sostenuto l’infondatezza dell’accusa, ma la Corte d’Appello di Brescia, dopo un breve periodo di camera di consiglio, ha deciso di confermare la condanna dell’ex magistrato, il quale ha già espresso la volontà di proporre appello contro la decisione. La sentenza prevede inoltre il beneficio della sospensione della pena e l’omissione della condanna dal casellario giudiziario, oltre a un risarcimento di 20mila euro in favore di Ardita. L’ex magistrato presenterà ricorso in Cassazione. “Continuo ad essere convinto dell’innocenza del mio assistito – ha detto l’avvocato Davide Steccanella – Leggeremo le motivazioni”. Di rimando, il legale di parte civile, Fabio Repici, sentito dall’Adnkronos, ritiene che oggi sia stata “confermata la colpevolezza del dottor Davigo nell’aver illecitamente divulgato le calunniose dichiarazioni di Piero Amara al fine di screditare il magistrato Sebastiano Ardita, così condizionando il funzionamento del Csm”. La richiesta di Repici è che ora anche a Milano si possano accertare “le ragioni che hanno portato Amara a verbalizzare quelle calunnie e gli interessi che hanno mosso Amara e i suoi danti causa”.

La condanna arriva proprio mentre un altro scandalo investe il sistema giudiziario italiano, quello dei dossier scaricati dalla centrare Sos della procura distrettuale antimafia. Oggi l’audizione di Raffaele Cantone in Commissione. Gongola Matteo Renzi: “Per anni Pier Camillo Davigo ci ha fatto la morale – attaccando me personalmente, più volte – da numerosi studi televisivi. Oggi il giustizialista Davigo è condannato anche in Appello per rivelazione di segreto d’ufficio”, ha scritto il senatore di Italia Viva. “Io non sono come lui, io sono garantista. E dunque gli auguro di ribaltare il verdetto in Cassazione. Ma il tempo è sempre più galantuomo: emerge lo scandalo dossier, i commentatori moralisti che ci attaccavano vengono condannati in appello, la Cassazione e la Corte Costituzionale ci danno ragione. Spero che sia più chiaro adesso che cosa ci hanno fatto subire in questi anni…”.

Articolo in aggiornamento

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