L'ira della polizia

Pluripregiudicato, pericoloso, irregolare: perché era a piede libero?

Il ghanese che seminò il panico a Roma con un coltello, distrugge un bar. L’ira della polizia

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Ve lo ricordate quando il ghanese con il coltello che seminò il panico alla Stazione termini di Roma? Bene! Anzi malissimo! Dopo aver indagato il collega per eccesso colposo di legittima difesa, dopo che come Segretario FSP Polizia di Stato chiesi a gran voce tutele legali per tutti noi (in parte avute), è rimasto il fatto che continuiamo ad avere delle grandi lacune giudiziarie, legislative e soprattutto morali.

Il ghanese ha distrutto un bar, pretendendo di fare colazione gratis. Una volta soddisfatta la voglia, però, è uscito senza pagare e ha completamente divelto tavoli e la vetrina esterna. Il tutto per per un bicchiere di latte che pretendeva gli fosse offerto. Drammatica la testimonianza della proprietaria del bar come riportato da Il Messaggero che ha cercato di mandarlo via con moderazione. “Era completamente fuori di testa, credo fosse drogato, comunque alterato. Ha cominciato a inveire e urlare, poi ha scaraventato le sedie e tutto quello che gli capitava a tiro contro la porta e la vetrata del negozio. È stato terribile, ho fatto in tempo ad abbassare la saracinesca e a chiudermi dentro. Per fortuna subito dopo è sopraggiunto mio marito che era andato a fare rifornimenti e lo ha bloccato giusto il tempo che i carabinieri arrivassero”.

Il delinquente era un soggetto noto.

Dopo averlo identificato, i carabinieri si sono accorti che il 45enne Ahmed Braihm era già stato coinvolto in vari episodi analoghi sempre a “caccia” di un bicchiere di latte gratis ed è stato l’impunito protagonista nel Giugno 2021 a Termini di un altro episodio di violenza. Il curriculum del signor Braihm però non si esaurisce qui. Nel 2016 era già stato autore di atti vandalici nelle Chiese dell’Esquilino e nel 2020 protagonista di assalti a San Pietro dove aveva urlato “Quello non e’ il mio Dio”. Non solo, il ghanese aveva preso a bottigliate l’Imam di via di San Vito.

Viene spontaneo chiedersi: come mai questo pluripregiudicato era a piede libero?

Lo scorso anno venne fermato con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo d’armi, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Tornò però in libertà con il semplice obbligo di firma. La cosa assurda per non dire paradossale è che il poliziotto che aveva sparato alla gamba del ghanese per difendersi, ha subito un’inchiesta interna e un processo per eccesso colposo di legittima difesa.

Ma “che cazzo”, viene da chiedersi? Ma stiamo scherzando? Ma fate sul serio?

A rendere ancora più surreale la vicenda, come rimarca il quotidiano romano, è che Braihm doveva essere espulso in quanto irregolare ma emersero difficoltà circa la corretta attribuzione della nazionalità.

Ennesimo cavillo burocratico che gli ha risparmiato il rimpatrio.

Toc toc? Signori del Parlamento, voi che avete il potere legislativo facciamo qualcosa per difendere le forze dell’ordine e per applicare pene certe a questi delinquenti? A vostro piacimento! Continuate pure a pensare a ius scholae e piantine di cannabis…

Sveglia Dai che potete farcela.. Anche perché con tutti questi sbarchi sulle nostre coste volete che almeno un 10% simili a Braihm non infesteranno le nostre città?

Pasquale Griesi, sindacalista Fsp Polizia di Stato

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