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Pogba, di positivo non c’è solo il test: per la Juve è un’occasione

Il ritorno del calciatore a Torino è stato un fallimento. Contro-analisi positive al testosterone: cosa succede ora

Paul Pogba positivo al test antidoping

Con ogni probabilità lo scampolo di partita giocato ad inizio settembre nella partita di campionato tra Empoli e Juventus sarà ricordato come l’ultimo match di Paul Pogba in maglia bianconera. È ormai storia recente la notizia della positività del francese al testosterone dopo Udinese-Juventus del 20 agosto, partita valida per la prima giornata di Serie A nella quale paradossalmente il calciatore pur non essendo neppure sceso in campo era stato comunque sorteggiato per il test antidoping.

Le attese controanalisi hanno confermato la positività del centrocampista ed a questo punto si inizia già a ragionare sugli scenari futuri, sia per il giocatore che per il club. Tecnicamente Pogba rischia fino ad un massimo di 4 anni di squalifica che potrebbero ridursi a 2 nel caso in cui riuscisse a dimostrare la propria involontarietà nell’assunzione della sostanza vietata.

Chiaramente una eventuale lunga squalifica metterebbe irrimediabilmente a rischio la prosecuzione della carriera del campione del mondo 2018 nel calcio che conta, a maggior ragione se consideriamo il fatto che Pogba ha 30 anni ed è reduce da stagioni tribolate in cui ha saltato moltissime partite per problemi fisici ed anche quando è sceso in campo raramente ha sfoderato prestazioni memorabili.

Pensare quindi ad un Pogba in grado di tornare in campo da protagonista dopo anni di inattività forzata causa squalifica appare quanto meno improbabile; molto dipenderà dalla sua determinazione e dalla sua voglia di rivincita, fermo restando che la sua fragilità fisica resterà comunque un limite oggettivo con cui misurarsi.

In ogni caso quasi certamente lo sfortunato Pogba-bis alla Juventus terminerà qui, indipendentemente dal comportamento che adotterà la Juventus con il calciatore. A livello pratico il club torinese potrebbe ora interrompere il pagamento dell’ingaggio riconoscendo a Pogba il minimo salariale (si parla di una cifra attorno ai 40 mila euro lordi annui); con la squalifica invece si potrebbe configurare l’ipotesi di una rescissione del contratto la cui scadenza è attualmente fissata al 2026.

Considerando che Pogba percepisce uno stipendio netto di circa 8 milioni di euro annui (equivalenti ad uno stipendio lordo a carico del club oltre i 10 milioni di euro annui), nel caso di rescissione anticipata la Juventus andrebbe a risparmiare una cifra complessiva non inferiore ai 30 milioni di euro.

A posteriori è quasi inutile sottolineare come il ritorno di Pogba alla Juventus nell’estate 2022 si sia rivelato un vero e proprio flop. Nonostante fosse reduce da anni opachi con la maglia dei Red Devils, l’opportunità di tornare nella squadra che lo aveva consacrato nel gotha del calcio europeo sembrava sì una scommessa ma con potenziali grandi benefici sia per il calciatore che per la Juventus. Un Pogba rilanciato e rinfrancato in grado di ritagliarsi il ruolo di leader del centrocampo avrebbe potuto fare le fortune del club bianconero.

Purtroppo per la Juventus e per il calciatore la realtà dei fatti si è dimostrata ben diversa; Pogba nella passata stagione è stato continuamente tormentato da problemi fisici che lo hanno costretto quasi sempre ai box impedendogli di dare un contributo tangibile alla causa bianconera.

La positività al testosterone riscontrata dopo la prima giornata del campionato in corso (confermata dalle controanalisi) ha estromesso il francese dalla contesa mettendo di fatto la parola fine alla sua parabola in bianconero.

In ottica Juventus, detto che rispetto alle prospettive iniziali il Pogba-bis si sia rivelato un totale fallimento, paradossalmente questa sfortunata vicenda della positività al testosterone potrebbe trasformarsi in un’opportunità per “uscire” anticipatamente da un contratto particolarmente oneroso e piuttosto lungo  come quello con il francese; con la rescissione si genererebbe implicitamente una sorta di “tesoretto inatteso” attorno ai 30 milioni di euro che potrebbe essere prontamente investito già a gennaio per rinforzare la rosa.

A conti fatti quindi l’eventuale squalifica del francese si potrebbe rivelare come un vero e proprio assist per la Juventus e Giuntoli che si troverebbero così a disporre di quei mezzi finanziari – mancati nella sessione estiva del calciomercato – per garantire ad Allegri un paio di rinforzi (idealmente un sostituto di Pogba ed un esterno offensivo) fondamentali per affrontare con slancio la seconda (e decisiva) parte della stagione.

Il destino talvolta è veramente beffardo; un evento umanamente e sportivamente drammatico come quello della positività di Pogba – calciatore che doveva essere uno dei leader e dei simboli della squadra di Allegri – può trasformarsi in un crocevia fondamentale per la stagione del club bianconero, creando indirettamente le condizioni per una Juventus più forte e competitiva dopo il mercato di riparazione.

Senza la distrazione delle Coppe Europee, se i bianconeri rimanessero agganciati al treno scudetto nei prossimi mesi, con un paio di innesti di qualità a gennaio, non è che alla fine proprio la Juventus diventerebbe la principale pretendente per lo scudetto?

Enrico Paci, 6 ottobre 2023