Sarà vero, oppure no? Sono bastate poche parole del direttore dell’ufficio privato del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, parlando ai media norvegesi in una tavola rotonda, per scatenare la rivolta dell’Ucraina. E i tanti interrogativi dei media di tutto il mondo. Davvero, come sostiene Stian Jenssen, l’Ucraina potrebbe doversi trovare nella condizione di cedere alcuni territorio alla Russia in cambio dell’adesione alla Nato? “Penso che questa potrebbe essere una soluzione”, ha spiegato Jenssen rivelando forse quello che gli uffici di Stoltenberg pensano ma si guardano bene dal rivelare al mondo.
L’uscita del funzionario Nato
Certo, Jenssen conferma che “deve spettare all’Ucraina decidere quando e in quali condizioni negoziare” con Mosca per la fine della guerra e precisa che “non sto dicendo che debba essere così”. Parla solo di una possibile soluzione. Però l’apertura della Nato ad una possibile rinuncia all‘integrità territoriale è ovviamente una bomba clamorosa. “C’è un movimento significativo nella questione della futura adesione alla Nato per l’Ucraina – ha spiegato il funzionario dell’Alleanza – È nell’interesse di tutti che la guerra non si ripeta. La Russia sta lottando enormemente militarmente e sembra irrealistico che possano conquistare nuovi territori. Ora è piuttosto una questione di cosa l’Ucraina riuscirà a riprendersi”.
L’ira dell’Ucraina
L’intervista di Jenssen ha ovviamente scatenato il pandemonio in Ucraina e non solo. “Discorsi inaccettabili, ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. “Abbiamo sempre pensato che l’Alleanza, proprio come l’Ucraina, non commerci sui suoi territori. Consapevole o inconsapevole, il coinvolgimento dei funzionari della Nato nel formare una narrazione sulla possibilità del ritiro dell’Ucraina dai suoi territori fa il gioco della Russia”.
La Nato ci mette una pezza
A rimediare al disastro geopolitico ci ha pensato un portavoce dell’Alleanza Atlantica in una dichiarazione all’emittente pubblica ucraina Suspilne. Una smentita netta, ma che difficilmente ridurrà le polemiche. Sintesi: la posizione della Nato sul sostegno alla sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina “è chiara e non è cambiata”. “Continueremo a sostenere l’Ucraina finché sarà necessario e ci impegniamo a raggiungere una pace giusta e duratura”, ha aggiunto il portavoce. Però che nell’ufficio privato di Stoltenberg si parli liberamente di una cessione di sovranità sul Donbass e i territori conquistati da Mosca è un segnale enorme peer la guerra. In fondo la controffensiva ucraina, al netto di alcune conquiste marginali, al momento non ha portato i risultati sperati. La vittoria è tutt’altro che dietro l’angolo. Oggi lo conferma anche la vice premier e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, Iryna Vereshchuk. “Quanto durerà la guerra? – ha scritto su Telegram -. Dobbiamo essere onesti. In questa guerra, il percorso verso la vittoria sarà lungo e difficile. ‘Due-tre settimanè, ‘entro la fine dell’annò, ‘la prossima primaverà: Tutto questo non è vero. Dobbiamo prepararci a una lunga lotta. I cittadini e il governo, tutti devono prepararsi a una guerra lunga e difficile. Solo allora vinceremo”.