Rassegna Stampa del Cameo

Il politically correct ha piazzato un uno-due micidiale

Rassegna Stampa del Cameo

1 “Credibilità del bitcoin”
Alcune primarie Banche cominciano ad accettare il bitcoin (ha sfiorato i 19.000 $). Per me, fedele al modello liberale di mercato, il bitcoin sarà credibile solo quando pusher e puttane lo accetteranno, serenamente.

2 “Guy Savoy, per i francesi è il primo della Liste
Poveri francesi, sono ormai alla frutta in tutto (sia chiaro, come noi) e non c’è Emmanuel Macron che tenga. Da anni la loro cucina tanto strombazzata è tecnicamente morta, affogata nell’osceno roux. Eliminati da tutte le guide politecally correct, si sono inventati un algoritmo che li potesse ripotare al centro del mondo culinario, algoritmo chiamato “Liste”.

L’algoritmo è un idiota integrale che ti dimostra, con grande sussiego, ciò che desideri sia dimostrato. Nella fattispecie, certo Philippe Faure, presidente dell’Agenzia di Promozione Turistica francese (conflitto d’interessi?), ha selezionato 1.000 (sic!) ristoranti di tutte le guide gastronomiche del globo (sic!) e ha fatto intervenire l’algoritmo made in France, perché stilasse una classifica di merito.

Mentre nella guida politically correct, di matrice anglosassone, oggi a la page, c’è un solo ristorante francese (il Mirazur di Mentone), nella Liste la rivincita è compiuta: Nei primi dieci, su mille, la cucina francese occupa il primo, secondo, quarto, quinto e decimo posto, il Mirazur non compare neppure nei primi 200 (traditore, tiè!).

In tre dei francesi vincenti ci ho mangiato: il rapporto prezzo/qualità del cibo l’ho trovato da incubo, come quelli del mafioso The World’s 50 Best Restaurant, zeppo di cuochi di regime, denominati Chef.

3 “Mattonella di fegato e uovo in raviolo”
Tra i tanti meriti del mio amico Cesare Lanza, c’è stato quello di trasformare un giovane giornalista di cronaca (Edoardo Raspelli) nel critico gastronomico principe, uno dei due o tre che rispetto.

Oggi Raspelli mi ha dato un suggerimento: tornare dopo quarant’anni al San Domenico di Imola. Come si diceva allora “merita il viaggio”, locuzione che sostituiva le (ambigue) stelle.

4 “Bono (U2): concerto improvviso e gratis nella metropolitana di Berlino”
Bono è un genio assoluto, le studia tutte, pur di non pagar le tasse e apparire un benefattore dell’umanità. E ogni volta ci riesce, sempre con i quattrini dei gonzi.

5 “Unesco (pizza: patrimonio culturale dell’umanità) e Time (persona dell’anno)”
Il politically correct ha piazzato un uno-due micidiale. Chapeau!

6 “Coraggio significa essere capaci di non lucrare su quattro voti, quattro copie, quattro click.”
Una frase tipicamente liberal, scritta da chi ha passato la vita a lucrare visibilità e potere sulle fake news istituzionali. Sono talmente in crisi (esistenziale) da far tenerezza. Lasciamoli in pace, hanno bisogno di riflettere.

7 “Schulz apre alla Grosse Koalition con Merkel”
L’establishment crucco ha imposto alla Spd l’alleanza con Merkel: il paese leader e guida dell’Europa affidato alla somma di due debolezze, mossa tipica del ceo capitalist in difficoltà. Eutanasia della socialdemocrazia più antica d’Europa?

8 “Uno scenario politico divertente”
Il titolo è mio. Da analista ho deciso di studiare un’ipotesi di scenario italico che si basa su una domanda. Pd, Fi, Lega hanno fatto una legge elettorale basata sulle coalizioni, che succederebbe se nessun partito si avvalesse di questa opzione?

Il M5S ha deciso, da sempre, di andare da solo, infatti ha votato contro.

Il Pd di Renzi viene rifiutato, per motivi diversi, da tutti i potenziali alleati, Alfano piuttosto si ritira a vita privata (incredibile), Pisapia piuttosto torna a fare il penalista, Bonino è una simpatica signora, è apprezzata da uno come Soros (il peggior sponsor su piazza), parla un linguaggio “analogico” ormai incomprensibile come l’esperanto, escludo possa raccattare più di una manciata di voti.

Non penso che Salvini&Meloni si fidino di Berlusconi, e Berlusconi non abbia capito che “intortare” Salvini&Meloni, due tosti politici di strada, è impresa molto difficile, anche per un seduttore come lui.

Grasso e soci vogliono contarsi e sognano di poter un giorno scimmiottare Corbyn.

Insomma, tutti hanno interesse o sono costretti (Renzi) a correre da soli (chissà perché Renzi ha voluto questa legge). Come cittadino, sostenitore del proporzionale puro, con alleanze post elettorali, non potrei chiedere di più, ma come analista sono in un cul de sac. E mi chiedo: i miei amici dell’establishment su chi puntano?

Qual è il loro piano “A”? PdR, Fi, Casiniani? Hanno un piano “B”? Cioè fingere che le elezioni non ci siano state e reincaricare Gentiloni, mi pare velleitario, peggio, semplicemente ridicolo. Sveglia, ragazzi, siamo (ancora) una democrazia parlamentare, ripartite dall’ascolto dei cittadini.

E umiltà, umiltà, umiltà.

Riccardo Ruggeri, 8 Dicembre 2017