Giustizia

“Poliziotti, state nella monnezza”. Le carte che raccontano l’on. Ilaria Salis

La neo-eurodeputata vanta due condanne definitive per occupazioni e per resistenza a pubblico ufficiale. Il testo della sentenza della Cassazione

ilaria salis casellario

Ilaria Salis ce l’ha fatta: la maestra lombarda entrerà nell’Europarlamento. La sua candidatura ha aiutato Alleanza Verdi-Sinistra a questa tornata elettorale, confermando la tendenza di Bonelli e Fratoianni a puntare più sulle figurine che sui progetti politici. Ma c’è un “piccolo” dettaglio che i leader rossoverdi, così come molti elettori, sembrano dimenticare. Ilaria Salis non è una santa. E attenzione: non si tratta di una cosa campata in aria: il certificato del casellario giudiziale (per leggere la “fedina penale”, che è pubblica a norma di legge per tutti i candidati alle elezioni, basta cliccare qui e andare sul sito di Avs) conferma che la 39enne non è incensurata. Anzi.

Attualmente detenuta in Ungheria con l’accusa di aver malmenato due estremisti di destra insieme ad alcuni compagni, la Salis ha guadagnato solidarietà e vicinanza per le immagini in catene nell’aula del tribunale di Budapest. Un’ondata così forte da oscurare i precedenti penali. I documenti del tribunale di Milano parlano chiaro: due condanne definitive.

La prima “sentenza della Corte d’appello di Milano irrevocabile il 19/5/2019” conferma la condanna emessa nell’ottobre precedente dal tribunale di Milano: reato di invasione di edifici pubblici. Riflettori accesi sul caso delle popolari al Corvetto occupate dal collettivo anarchico di cui la maestra faceva parte. Dopo la richiesta di rito abbreviato, la condanna a dieci mesi di reclusione della Corte d’appello con contestazione della “recidiva”. La neo europarlamentare già nel 2014 era stata condannata per un reato analogo. Pena totale di un anno e venti giorni, con sospensione condizionale, stabilita nel maggio del 2021.

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La seconda è arrivata nel 2022. La Salis è stata condannata a sei mesi di carcere per resistenza a pubblico ufficiale nell’ambito degli scontri tra il suo collettivo e le forze dell’ordine del novembre del 2014. I giudici della Cassazione respinsero il suo ricorso, con la condanna diventata “irrevocabile il 3/7/2023”. Nella sentenza, che abbiamo potuto leggere, spuntano anche dei dettagli interessanti sull’atteggiamento della Salis nei confronti delle forze dell’ordine. L’attivista rossa con tre compagni intonò cori ostili, posizionò sacchi di spazzatura e bidoni (poi bruciati per contrastare gli agenti), insultò i poliziotti lanciando al loro indirizzo l’immondizia con frasi oltraggiose. “Mangiate”, la più carina. “Giusto nella monnezza potete stare”, la testimonianza di disprezzo nei confronti di chi ogni giorno rischia la vita per la nostra sicurezza e la nostra libertà. Più che la condanna in sé, che risulta essere per “concorso morale” in resistenza, conta il contenuto di quegli inni.

Ecco dunque l’eroina che Fratoianni e Bonelli hanno scelto per strappare qualche punto percentuale alle europee. Una donna che ha occupato abusivamente una casa popolare e che è stata condannata anche per resistenza a pubblico ufficiale. Impossibile non pensare a un’iniziativa strumentale da parte dei leader di Avs, considerando l’anima profondamente giustizialista di Bonelli, impegnato un giorno sì e un giorno no a fare esposti in Procura.

Franco Lodige, 12 giugno 2024

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