Torna l'allarmismo

Polmoniti in Cina, il giornale unico del virus rialza la testa

Nostalgia canaglia: con i primi freddi i media rispolverano la febbre da emergenza. Fari puntati su Pechino e sui dati Covid

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Arrivano i primi freddi e rispunta una sorta di nostalgia canaglia per i “bei” giorni che furono, nei quali la grande informazione lanciava bordate di terrore virale targate Covid-19. Tant’è che La Stampa alcuni giorni orsono così titolava un lungo articolo di cronaca: “Covid, i contagi crescono ancora (+31%), aumentano i ricoveri. Studi medici presi d’assalto anche per l’influenza”.

Successivamente, lo stesso quotidiano, membro autorevole del giornale unico del virus, ci spiegava, dopo averlo segnalate nel suddetto articolo, che in Cina ci troviamo ad un passo da un altro cataclisma di infezioni. “Cina, ospedali quasi al collasso per il boom di polmonite: nei video i pazienti invadono le sale d’attesa”, questa l’introduzione di un pezzo – probabilmente ripreso da una qualche agenzia di stampa, visto che gran parte dei quotidiani nazionali lo hanno ripubblicato integralmente – il quale, in realtà, risulta piuttosto discordante col titolo pubblicato da gran parte degli stessi quotidiani.

In estrema sintesi, sembra che l’Organizzazione mondiale della sanità abbia chiesto informazioni ai responsabili del grande Paese asiatico, in merito ad una presunta ondata di malattie respiratorie che starebbe imperversando in Cina.

Ebbene, la stessa Oms “ha poi riferito giovedì scorso che i funzionari di Pechino avevano fornito i dati richiesti durante una teleconferenza, dai quali è emerso l’aumento dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di malattie, tra cui infezioni batteriche, RSV (infezioni da virus respiratorio sinciziale), influenza e virus del raffreddore comune a partire da ottobre.”
Tuttavia, come viene specificato nero su bianco in tutti gli articoli ripubblicati in Italia, “il picco dei pazienti, secondo le rassicurazioni fornite, non ha sovraccaricato gli ospedali del Paese.”

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Quindi, per tirare le somme della nostra informazione da operetta, il Covid in Italia avrebbe ripreso a dilagare, mentre in Cina tutta una serie di infezioni batteriche e virali starebbe letteralmente mandando in tilt gli ospedali, ovviamente tutto questo ben evidenziato nei titoli. Leggendo poi il resto dell’articolo, si scopre che le cose non stanno esattamente in questo modo e che nessuna emergenza è lontanamente in atto né da noi e né nell’ambito della seconda potenza economica mondiale. Insomma, considerando che i nostri campioni dell’informazione contano sul fatto che la maggioranza dei loro lettori si limita a dare una rapida occhiata esclusivamente ai titoloni, sembra oramai divenuta una prassi comune quella di dire tutto e il contrario di tutto persino in un pezzullo di poche righe.

Tramontata l’era del famoso uomo che morde il cane, ormai siamo entrati nell’epoca della paura virale, nella quale ogni titolone è buono per ricordarci che di qualcosa dobbiamo pur morire. L’importante è catturare l’attenzione del pubblico, costi quel che costi. Funzionerà il giochetto questa volta?

Claudio Romiti, 28 novembre 2023

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