Interviste

Porro: «Quell’sms che mi diceva  che non dovevo stare sereno»

Nicola Porro, si sente un epurato? 

«Ma va’, sono la persona meno pura al mondo».

Però «Virus» è cancellato. 
«Il ricambio ci sta. Però speravo almeno di fare altre tre puntate a giugno, su amministrative, ballottaggi e Brexit. Niente. Alla Rai non è più chiara la missione, che sarebbe fare informazione».

Le hanno proposto un format nuovo.
«Un preserale di domenica? Ci sarà un motivo per cui nessuno ha fatto mai un talk a quell’ora».

L’ad Antonio Campo Dall’Orto ha detto in pubblico che stavate studiando un programma insieme. 
«Si sarà scordato di avvisarmi. Dicono che non sono proprio il suo preferito? È reciproco. Anche perché, se posso permettermi, quando parla non si capisce cosa vuole dire».

Ma è vero che il premier Renzi le ha scritto in un sms di non stare sereno? 
«Lo avevo invitato a Virus e chiudevo con una battuta: “Che fai, mi dici di sì o devo stare sereno?”. Mi ha risposto: “Non stare sereno” e voleva dire sì, ci vengo».

Ed è venuto? 
«No».

L’azienda dice che il 4% di share è poco. 
«Non era Campo Dall’Orto a dire che non si fa tv pensando solo agli ascolti? La settimana scorsa poi ho fatto più di tutti. E Virus costa niente, meno di quanto incassa con i tre spazi pubblicitari. Che poi il direttore Ilaria Dalla Tana è in gamba, brava. Ma al giovedì, al posto mio, metteranno un telefilm».

Mentana l’ha invitata a raggiungerlo a La7. 
«Un amico. Andrò ospite nei suoi speciali sulle elezioni, visto che io uno spazio non ce l’ho più».

Non faccia l’orfanello. 
«La Rai è il meglio, lavorarci una fortuna. Prima. Ora non si sa più con chi parlare, l’ad li ha fatti fuori tutti».

Giovanna Cavalli, Il Corriere della Sera 20 maggio 2016

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