Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così il caso Fedez, il cartello esposto dalla libreria Feltrinelli e la trappola ‘antifascista’ servita al presidente La Russa.
“Allora ragazzi, succede questo: il signor David Parenzo va ospite in un podcast molto conosciuto: Muschio Selvaggio, condotto magistralmente dal dottor Fedez. Come per caso, la sua presenza provoca un cortocircuito. Lui non c’entra niente per carità precisiamolo, ma il signor Fedez attaccando i suoi haters, manda in onda il volto di un un altro volto al posto di quello dell’hater. Adesso vogliono fargli causa e togliergli anche la pelle. (Parenzo, ndr) porta una sfiga memorabile, infatti oggi mi voglio toccare i coglioni a pelle perché sono in studio qui a Roma con lui”.
Cruciani ha poi attaccato la libreria Feltrinelli: “Io non so se sia vero o falso, ma leggo che la libreria Feltrinelli espone un cartello in cui c’è scritto ‘la necessaria educazione del maschio’ e invita a comprare una serie di libri, naturalmente tutti quanti colpevolizzanti, tutti quanti sul fatto che il maschio si deve redimere. Secondo me è una cosa di marketing perché non è possibile che il politicamente corretto arrivi a questo punto. Basta, non se ne può più: il maschio non si deve educare a un beneamato cazz**!”
Infine, ha concluso il suo editoriale di inizio trasmissione commentando la questione che ha coinvolto il presidente La Russa: “C’è la classica trappola dell’antifascismo: ti fanno la domandina e tu sei costretto a rispondere. ‘Scusi ma lei è antifascista? Lei si proclama antifascista?’ Ma che cazzo volete? Uno dovrebbe rispondere: ‘ma che cazzo vuoi? ma che significa? Sono in Italia, faccio parte del gioco democratico, certo che sono antifascista così come sono anticomunista, come sono antitotalitario’ È poi dov’è il fascismo oggi? Ne parleremo, ne parleremo.”