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Portogallo in emergenza Covid, ma per loro il voto è sacro

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Speciale zuppa di Porro internazionale. Grazie a un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.

In un interessante articolo sul New York Times del 2 febbraio l’inviato in Spagna e Portogallo del giornale di Manhattan Raphael Minder (che precedentemente ha lavorato per Bloomberg News in Svizzera e per il Financial Times in Parigi, Bruxelles, Sydney e Hong Kong) racconta come a Lisbona e dintorni dove si era riusciti a circoscrivere l’epidemia da Covid-19 con rigide misure di emergenza, oggi il morbo infuria e in terra lusitana la media popolazione/ammalati/morti per Coronavirus è diventata la più preoccupante di Europa con gli ospedali in particolare difficoltà nel dare l’assistenza necessaria. “The government has also asked other European countries for assistance” il governo ha anche chiesto – scrive Minder – l’aiuto degli altri Paesi europei.

Secondo l’inviato newyorkese le cause principali di questa nuova ondata vanno collegate ai festeggiamenti per il Natale e al ritorno in famiglia di portoghesi che lavoravano soprattutto in Gran Bretagna e si sono ammalati della nuova più aggressiva forma di virus che circola a Londra. Viviamo in una stagione drammatica e certe dinamiche dell’epidemia non sono sempre perfettamente prevedibili. Situazioni di emergenza possono sorgere improvvisamente e vanno naturalmente contrastate con la necessaria fermezza.

È interessante comunque notare, anche se di questo Minder non scrive, come nonostante questa situazione i portoghesi si siano recati a votare per il presidente della Repubblica il 24 gennaio. È gravissimo se anche una persona sola è lasciata in preda del morbo di Wuhan, ma è bene che oltre ai malati non muoia neanche quella cosa così preziosa che è la democrazia. Bisogna essere consapevoli che stiamo vivendo una vicenda tragica dove non si tratta di scegliere tra un bene (la salute) e un male (il cinismo), ma tra due beni necessari (difesa della vita e difesa della nostra civiltà) che vanno difesi entrambi nei modi possibili. Possiamo, in questo senso, dire che sono beati quei popoli che sanno essere eroici anche senza eroi avvocaticchi o supertecnici che siano?

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