Economia

Pos e tetto al contante, Bankitalia farebbe meglio a tacere

Economia

Il responsabile economico di FdI nonché sottosegretario all’Economia, Gianbattista Fazzolari, ha giustamente reagito alle critiche di Bankitalia alla manovra (usando i nostri stessi argomenti, vedi l’articolo di due giorni fa).

Fazzolari: “Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante – ha poi attaccato – Questa però non è la visione della Bce, che ribadisce che la banconota è l’unica moneta a corso legale e che gli Stati membri non possono limitarne l’utilizzo a favore di una moneta privata’’.

Leggevi infatti sui giornali “Botta e risposta durissimo tra Banca d’Italia e il governo Meloni. Ieri, infatti, è arrivato il parere di Bankitalia sulla legge di Bilancio, fortemente critico rispetto alle misure che agevolano la circolazione del contante: dall’aumento del tetto a cinquemila euro allo stop all’obbligo…di accettare i pagamenti con il Pos sotto ai 60 euro.”

Ente inutile?

Punto primo. Negli altri paesi la Banca Centrale non critica e non giudica la politica economica del governo eletto. Quando ad esempio a Jim Powell alla Fed chiedono cosa pensi di quello che ha deciso Biden o della manovra economica al Congresso, risponde sempre che non è suo compito nemmeno parlarne. Le Banche Centrali sono infatti enti i cui capi sono nominati dai governi e che hanno come compito la regolazione delle banche più la politica monetaria, separata da quella fiscale (cioè la manovra di bilancio), che spetta al governo. Nel caso di Bankitalia non c’è più nemmeno la politica monetaria che è passata alla Bce e oggi un ente che si occupa di regolare il sistema finanziario, non certamente della politica fiscale e ora in realtà nemmeno di quella monetaria. Nonostante molte funzioni siano passate alla Bce, Bankitalia ha ora sette mila funzionari che costano intorno al miliardo di euro l’anno e mantiene un enorme ufficio studi, dove gli stipendi viaggiano intorno a 100mila euro l’anno. Si potrebbe discutere quindi da parte del Parlamento, se non si tratti di un caso in cui la spesa pubblica si può in ridurre.

Punto Secondo. Mentre Bankitalia critica la manovra del governo sul contante, la Bce non critica i governi che non riducono l’uso del contante perché altrimenti dovrebbe scatenarsi contro la Bundesbank e la Germania, che sono i principali sostenitori dell’uso del contante. Ad esempio, qui vedi, da uno studio della Bundesbank, come in Germania e Austria (indicate come “AT” e “DE”) non solo il volume, ma anche l’importo totale delle transazioni sia per più del 50% in contanti.

Per chi voglia anche dati più recenti, qui vedi un’altra stima sull’uso del contante in Germania, in % del totale delle vendite (POS), che mostra fosse 83% (!) nel 2007 si sia scesi ora solo ad un 56% del totale dei pagamenti effettuati usando il cash.

In pratica, fino a non molti anni fa, i tedeschi pagavano solo in contanti e anche adesso è difficile convincerli a fare altrimenti.

Anche nell’altra economia più efficiente al mondo (secondo molti), il cash è usato in modo prevalente. Oltre che in Germania e Austria, infatti in Giappone il contante è usato molto più che in occidente. Il contante in circolazione è stimato valere il 20% del PIL, contro ad esempio un 8% del PIL in USA (e percentuali più basse in eurozona, al di fuori dalla Germania).

Il caso giapponese

Il governo giapponese ha persino, durante la pandemia, distribuito sussidi solo in contanti e la banconota che si usa di più è quella da 10mila yen. In generale l’uso dei contanti è aumentato in Giappone a causa “dei tassi di interessi a zero in banca e del costo delle transazioni con il bancomat”. Anche nel resto dell’Asia il contante è più usato che da noi, ad esempio a Hong Kong dove i cinesi sono ancora abbastanza liberi di fare quello che vogliono e a Singapore. 

In questa tabella vedi il contante in dollari per abitante, un valore che riflette ovviamente anche la ricchezza relativa dei singoli paesi, ma è evidente che Giappone, Hong Kong e Singapore usano molto contante, il triplo che in eurozona, dove comunque è la Germania a tenere alta la statistica. (Non parliamo poi della Svizzera che ha il record mondiale di uso dei contanti).

Negli Stati Uniti, anche tenendo conto del livello maggiore di reddito, vedi che si usa più cash che in eurozona. Negli Stati Uniti la proporzione di servizi forniti da multinazionali è molto maggiore che in Europa e ovviamente le catene di negozi, ristoranti e simili preferiscono per ragioni di controllo contabile e dei dipendenti le transazioni registrate. Quando però si ha a che fare con meccanici auto, elettricisti, colf, muratori, giardinieri, riparazioni, ristoranti indipendenti e così via, si nota che l’uso dei biglietti verdi è più diffuso che da noi. E come si dovrebbe sapere, non esistono limiti ai prelievi e tetti ai pagamenti in contanti. In Centro e Sudamerica poi ovviamente non si ha traccia di limiti al contante. E lo stesso in Medio Oriente, anche nei paesi ricchi come Israele, Arabia o Emirati.

A parte quindi Europa occidentale e Australia e Canada il resto del mondo marcia tranquillamente con il contante oggi come una volta.

Cina e contante

L’unico esempio invece di un’economia importante che ha quasi eliminato il contante nelle transazioni è la Cina, dove tutti pagano usando app come Weibo sul cellulare. Per qualche motivi però si legge che lo stesso la Cina è afflitta da problemi di tangenti, mazzette e corruzione molto più che in Occidente o Giappone o Singapore. La ragione della quasi totale eliminazione del contante in Cina è il controllo della popolazione, a cui può essere inibito istantaneamente e completamente l’uso del denaro quando dimostri di avere un comportamento deviante rispetto alle norme stabilite dal Partito. Al di fuori della società totalitaria cinese, l’ossessione dell’eliminazione del contante è quindi un fenomeno che riguarda meno dell’8% della popolazione mondiale.

Ovviamente sui giornali leggi che il denaro digitale rappresenta il futuro rispetto a tenere in tasca banconote che sono un residuo del passato. Peccato che negli ultimi anni ci sia stata l’esplosione del fenomeno dei Bitcoin, che rappresenta una vittoria del cash in formato digitale. I Bitcoin infatti (non le “cripto”, che sono sostanzialmente una truffa, ma questo è un altro discorso) non sono altro che denaro cash, quindi anonimo e fuori dalle banche, creato con algoritmi sofisticati che hai sul tuo cellulare.

Conclusione. La propaganda contro l’uso del contante è un’altra peculiarità masochista della piccola Europa occidentale, così come i Lockdown, i Green pass, gli obblighi vaccinali, l’ossessione del “climate change”, l’immigrazione indiscriminata, l’abolizione di nucleare e carbone e le sanzioni alla Russia. In tutti questi campi le nostre élite infliggono picconate all’economia fingendo di non vedere che nel resto del mondo non sono così stupidi. 

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 8 dicembre 2022