Negli ultimi anni i diktat della comunità Lgbt l’hanno fatta da padrone. Un po’ sullo stile Zan, che vorrebbe aiutare i più piccoli a cambiare sesso, sempre più bimbi in Occidente avvertono l’esigenza di intraprendere un percorso di transizione, con tutti i rischi del cambio di sesso, a partire dalle terapie farmacologiche. Ebbene, il Telegraph ha reso noto un nuovo report che conferma le controindicazioni di simili pratiche: i giovani che credono di essere transgender in realtà potrebbero avere dei problemi di salute mentale.
Secondo quanto evidenziato nel documento, i bambini non dovrebbero essere spinti a intraprendere un percorso per cambiare genere ma dovrebbero ricevere consulenza psicologica per affrontare i problemi di salute mentale. In altri termini, stop alla corsa ai farmaci. Lo studio verrà illustrato domani dalla pediatra Hillary Cass che segnala che i casi di disforia di genere potrebbero derivare in realtà da una situazione familiare difficile o da un trascorso di abusi. I bambini in questione avrebbero anche maggiori probabilità di essere neurodiversi. Una cosa è certa: è sbagliato presumere che cambiare sia nel migliore interesse dei bimbi che credono di essere transgender. Lo studio sollecita soprattutto una estrema cautela sull’uso di farmaci come i bloccanti della pubertà e gli ormoni sessuali, anche per chi ha più di 18 anni.
Leggi anche:
Il governo britannico ha già preso posizione sul delicato tema e ha ribadito di voler agire per garantire la sicurezza dei più piccoli. “Sicurezza e benessere di bambini e adolescenti sono fondamentali”, ha spiegato la portavoce del premier Rishi Sunak: “È categorico che la transizione sociale non sia un atto neutrale e nessuno dovrebbe essere costretto a usare pronomi preferiti o ad accettare credenze contestate come fatti […] Il governo ha compiuto una serie di passi in questo settore, riconoscendo l’effetto che la transizione sociale può avere sui bambini e sugli adolescenti, e abbiamo chiarito che gli spazi dedicati allo stesso sesso devono essere protetti”.
Il report che verrà reso noto nelle prossime ore accenderà i riflettori anche sulle ripercussioni psicologiche che potrebbero avere i bambini in caso di cambio di genere. Ricordiamo che a marzo il servizio sanitario britannico ha annunciato il divieto immediato di prescrivere bloccanti della pubertà ai minori di 18 anni a meno che non facciano parte di una sperimentazione clinica. I ministri hanno affermato che la “decisione storica” è nel “migliore interesse” dei bambini e aiuterebbe a garantire che i giovani che ritengono che il loro genere non sia lo stesso del loro sesso siano trattati utilizzando prove mediche.
Massimo Balsamo, 9 aprile 2024
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).