Proseguono le ricerche in fondo al mare al largo di Porticello, a Palermo, dove poco meno di un mese fa è affondato il maxi-yacht Bayesian con un bilancio di sette vittime. Tra queste il magnate Mike Lynch, ribattezzato il Bill Gates britannico. E le ricerche riguardano proprio il suo conto. Secondo quanto riportato da Repubblica, è giallo sugli hard disk del signore della cybersecurity. Secondo gli esperti, infatti, l’archivio digitale potrebbe contenere informazioni importantissime per le intelligence di tutto il mondo.
Le ricerche vanno avanti a 49 metri di profondità, dove il veliero è abbandonato, e molte risposte potrebbero arrivare dalle casseforti nascoste. Fari puntati su due driver protetti da crittografie molto avanzate che fonti vicine a Lynch descrivono come “il grande archivio digitale dell’imprenditore informatico che aveva fra i suoi clienti l’MI5 inglese, l’Nsa americana e i servizi israeliani”. Poco incline ad affidarsi ai cloud, il magnate britannico custodiva i suoi segreti nell’archivio digitale, ora in fondo al mare insieme a molti altri documenti.
Con la sua Autonomy, Lynch si è aggiudicato gare d’appalto di altissimo profilo con agenzie governative del Regno Unito e degli Usa. Basti pensare al contratto per la fornitura di infrastrutture all’Homeland Security statunitense per la guerra al terrorismo dopo gli attentati dell’11 settembre. Ricordiamo che Lynch per la vendita della società alla Hewlett Packard è stato processato e assolto per frode. Lynch era stato accusato da HP di aver deliberatamente sopravvalutato il valore di Autonomy, un’azienda da lui fondata e gestita, prima che fosse acquisita dalla società tecnologica americana. L’imprenditore aveva sempre negato qualsiasi illecito. Dopo la cessione di Autonomy per 11 miliardi di dollari, aveva fondato la società di sicurezza informatica Draktrace. Insomma, dagli hard disk potrebbero passare informazioni molto importanti, considerando il legame strettissimo con servizi segreti e agenzie governative.
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Al momento nessun effetto personale delle vittime e dei superstiti è stato recuperato, la conferma degli inquirenti palermitani. Gli unici hard disk portati in superficie sono quelli della nave affondata. Nessuna scatola nera, in quanto non era una nave da crociera commerciale. La vigilanza sul Bayesian è attiva 24 ore su 24, dettaglio da non sottovalutare. Seguiranno aggiornamenti, il mistero sul veliero affondato è ancora lontano dall’essere risolto.
Franco Lodige, 17 settembre 2024
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