Povera Chiesa, ridotta a offrire Spritz ai fedeli

Il parroco di Urbino lancia l’idea della bevuta gratis per attirare i giovani alla fede, esplode la polemica

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chiesa spritz

La Messa&Spritz di frate Andrea Ricatti ha suscitato polemiche ed ironie sui social network. Il frate molto attivo nell’ambiente universitario ha lanciato questa bizzarra proposta di convivialità dopo la Santa Messa. Sinceramente non mi meraviglio della “deriva progressista” di una parte della Chiesa che a volte vuol piacere ad ogni costo al mondo, ma finisce sempre con l’essere criticata dai fedeli ed applaudita dai comunisti di turno che immaginano nelle varie fantasticherie un “Gesù figlio dei fiori” assolutamente non in linea con le Sacre Scritture.

Siamo davanti ad un paradosso storico: la Chiesa vuol accogliere il mondo intero, ma resta sempre più vuota. Altra riflessione fondamentale sull’accaduto riguarda le modalità. Tutto viene pubblicizzato attraverso uno stravagante manifesto, molto simile a quelli utilizzati per gli eventi destinati a lounge-bar, pub, club e simili con frasi in stile marketing adatte più ad un supermercato. L’idea di festeggiare subito dopo la Messa non solo è fuorviante per tutti, ma è anche errata da un punto di vista dottrinale. Si legge nell’Istruzione Inestimabile donum della Congregazione per il culto divino (3.4.1980): “Si raccomandi ai fedeli di non tralasciare, dopo la Comunione, un giusto e doveroso ringraziamento, sia nella celebrazione stessa, con un tempo di silenzio, con un inno o con un altro canto di lode, sia dopo la celebrazione, rimanendo possibilmente in orazione per un congruo spazio di tempo” (n. 17).

Dunque invece di andare a far baldoria è necessario meditare in silenzio sul Sacrificio di Cristo, sul suo dolore, sulla sua morte in croce tra atroci sofferenze ed insulti indicibili. Gesù disse: “Prendi la tua croce e seguimi” e per quanto riguarda la Messa: “Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi”. Compartecipare ai dolori di Gesù aiuta sostanzialmente a sensibilizzare l’anima e di conseguenza ad entrare anche in comunione con le sofferenze del prossimo, sviluppando bontà interiore nel piangere insieme per i drammi che la vita purtroppo spesso manifesta con crudezza. Certo, Gesù risorge, ma per festeggiare realmente è fondamentale accettare quelle parole odiate dai modernisti: “Penitenza e pentimento”.

Del resto, una società del rumore che rifugge dal silenzio e dal dolore interiore del condividere i patimenti del Signore Gesù come potrà mai elevarsi a livelli più alti sia in senso spirituale che civile? L’errore più grande dell’atteggiamento modernista è quello di voler parlare a tutti i costi il linguaggio del mondo, abbandonando di fatto quella famosa frase di Gesù: “Vos in mundo estis sed de mundo non estis”. Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo. Allora sorge anche una domanda: i preti modernisti vogliono coinvolgere i fedeli o piacere al mondo? Esiste il luogo Sacro e quello profano. I cattolici dunque dovrebbero spiritualizzare il profano e non profanare il Sacro. La situazione drammatica dell’eresia modernista condannata già in passato da San Pio X mi ha spinto a scrivere un libro sul tema dal titolo Lettera all’umanità, conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi, disponibile solo su Amazon.

Devo ringraziare come sempre Nicola Porro e gli amici della redazione per avermi concesso la possibilità di criticare questa deriva modernista che piace solo alla sinistra politica mondiale. Veritas vos liberat.

Carlo Toto, 19 agosto 2024

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