Ha una strana fissazione, Fabrizio Pregliasco: sesso e Covid. E va bene che si occupa di medicina dell’igiene, ma la pervasività delle prescrizioni dei camici bianchi televisivi, che in questi mesi hanno dettato regole minuziose su tutti gli aspetti della nostra vita, onestamente inquieta un po’.
Già lo scorso anno, Pregliasco aveva imboccato questa strada “osé”. A ottobre, ci metteva in allarme: “È a rischio anchr il sesso all’interno di una coppia stabile”. Il Covid che tutto divora, e, soprattutto, i telemedici ubiqui, non potevano certo restare fuori dalle nostre camere da letto. Allora, Pregliasco giudicava sensata l’idea di un rapporto consumato tenendo addosso la mascherina, anche se aveva la decenza di ammettere che sarebbe stata una soluzione impraticabile: “Meglio fare da soli”, era il suggerimento surreale.
Qualche giorno fa, il professore è tornato alla carica con i consigli sulla “tecnica speciale” per abbracciarsi, “schivando un po’ il viso”. Ma alla fine, ieri, Pregliasco è risalito in sella del suo storico cavallo di battaglia: il sesso. Stavolta, nel mirino c’erano i flirt estivi: “Facciamolo, ma con progressione. Per baci e abbracci aspettiamo ancora un po’”.
In sostanza: se vi tocca una vacanza a giugno-luglio, ignorate turiste focose o bagnini piacioni. Astinenza, o al massimo onanismo. Con il permesso del dottore, forse si potranno trascorrere notti bollenti ad agosto. Sorge, però, un dubbio: ma veramente i telepredicatori del Covid hanno trascorso oltre un anno senza abbracciarsi, senza baciarsi e senza fare sesso? O fanno solo a gara a chi la spara più grossa, così si moltiplicano titoloni e riprese sui media e il “quarto d’ora” di visibilità dura ben più a lungo?