Pregliasco torna alla carica con 262 virus

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“Con il caldo estremo corrono i contagi”, questo un recente titolo di Repubblica che rimembra la gloriosa epopea del terrore virale appena dietro le spalle. Protagonista dell’articolo, che riprende una intervista pubblicata dalla Fondazione Gruppo San Donato, il mitico Fabrizio Pregliasco, forse il più allarmista dei virologi star durante la strana guerra al coronavirus. Una guerra combattuta in gran parte nei salotti televisivi a colpi di interminabili chiacchiere che hanno monopolizzato per circa tre anni l’informazione nazionale.

Ebbene, oggi il buon Pregliasco riprova a farci rialzare la guardia con un discorsetto ad uso e consumo dei nostalgici del citato terrore virale. Essendo addirittura riuscito a contare uno ad uno i virus con cui ci dobbiamo confrontare in questa torrida estate, così si è espresso il direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano: “Il picco di contagi di infezioni respiratorie è legato alla presenza dell’influenza d’inverno, tuttavia esistono 262 tipi diversi di virus respiratori oltre a quello dell’influenza, che si presentano nel corso di tutto l’anno e dunque anche in estate. I rinovirus e gli adenovirus, ad esempio, durante la stagione estiva hanno una facilitazione di propagazione grazie alle situazioni di sbalzo termico tra luoghi chiusi e climatizzati e il caldo esterno”, avverte Pregliasco, secondo cui tanto elevato è lo sbalzo termico quanto maggiore sarà il rischio di beccarsi un contagio, che nella sua narrazione equivale implicitamente ad una malattia seria .

Ma niente paura, tenendo sempre a portata di mano l’immancabile mascherina Ffp2, a cui affiancare per soprammercato una zampa di coniglio e un cornetto contro le iettature, potremmo mettere un primo argine all’assalto dei medesimi virus. Dopodichè, riprendendo i consigli che lo stesso Pregliasco ha distribuito a piene mani durante la pandemia, areare di continuo gli ambienti chiusi, distanziarsi di almeno un metro – ma meglio due – e lavarsi in modo maniacale le mani.

Ora, battute a parte, ci resta sempre da risolvere il seguente dilemma: il problema è Pregliasco il quale, al pari di tanti suoi oscuri colleghi, è divenuto un celebre e ricercato Savonarola del terzo millennio, oppure il problema lo crea quella robusta componente dell’informazione che proprio non riesce a disinteressarsi di una convivenza, quella tra uomini e virus, che ci vede coinvolti fin dai primordi? Sta di fatto che c’è sempre qualche virus pronto all’uso per rovinarci ogni momento dell’anno. Se fa freddo, come dice lo stesso Pregliasco, imperversano quelli influenzali, mentre col caldo ci pensano  gli adenovirus e i rinovirus a rovinarci la festa.

Insomma, appena fai un passo rischi di prenderti un contagio dagli esiti sempre incerti. Se poi a tutto questo ci aggiungi i presunti cambiamenti climatici che starebbero devastando l’intero pianeta, il quadro si fa talmente fosco che in molti staranno già pensando di stabilirsi vita natural durante in una stazione orbitale; lontana dai virus, dai gretini e da Pregliasco.

Claudio Romiti, 28 luglio 2023

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