Nemmeno 24 ore dopo la pubblicazione del programma di centrodestra, dove il presidenzialismo è tra i punti cardine del governo che verrà in caso di vittoria alle elezioni, ecco che Silvio Berlusconi sgancia la bomba: dopo la riforma costituzionale, con l’introduzione dell’elezione diretta del Capo dello Stato, Sergio Mattarella dovrebbe dimettersi.
Il Cavaliere lo dice in una intervista a Radio Capital: “Il presidenzialismo esalta la democrazia, in Francia e Stati Uniti non è possibile quello che è successo in Italia, che dopo il mio governo non c’è stato alcun governo eletto dal popolo”. Quindi, “se entrasse in vigore”, allora “Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo”. Nell’intervista Berlusconi dice altre cose, come glissare su una sua salita al Quirinale o escludere la presidenza del Senato che comunque lo renderebbe la seconda carica dello Stato. Però il nocciolo sta tutto lì, nella richiesta a Mattarella di farsi da parte in caso di cambio delle regole del gioco per il Colle.
Le frasi del Cav hanno fatto scoppiare un comprensibile pandemonio. “Se oggi c’è un punto di unità nel paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella”, attacca Enrico Letta, l’uomo che – come dice oggi Sallusti – non sarà mai un leader vero. “Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese”. Carlo Calenda, neo-leader della lista elettorale tra Azione e Italia Viva, twitta: “Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in se. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando”.
Dal canto suo, il Cav in mattinata prova a spegnere le polemiche. “Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo capo Dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella ‘che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo”. Insomma, “una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra. Come si possa scambiare tutto questo per un ‘attacco a Mattarella’ rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia”,
Resta da capire cosa ne pensano Meloni e Salvini di un’uscita che rischia anche di azzoppare la riforma prima della nascita. La leader di Fdi non ha mai nascosto la sua opposizione al Mattarella Bis, dunque potrebbe anche essere d’accordo. Fu invece il colpo di coda di Salvini a dare il via libera alla rielezione. Dal punto di vista tecnico, non sarebbe la prima volta. Nel 1978 si dimise Giovanni Leone per opportunità nonostante le false accuse contro di lui. Sergio Napolitano accettò il secondo giro di valzer ma mettendo in chiaro che prima o poi avrebbe fatto le valigie, come poi è successo. Mattarella invece ha fatto sapere che il suo secondo mandato sarebbe stato pieno, tuttavia l’elezione diretta cambierebbe ovviamente le carte in tavola. In fondo s’è dimesso pure papa Ratzinger e Francesco medita di fare lo stesso. Non sarebbe certo la fine del mondo.