Il pensiero magico
E se già la lettura politica (o politicante) è azzardata per i due delitti citati, per questo è del tutto fuori luogo. Il tunisino avrebbe ucciso perché si sentiva odiato da Salvini? E avrebbe aggredito non un “razzista” ma proprio chi gli tendeva la mano? Siamo al pensiero magico. Ma il cristianesimo il pensiero magico l’aveva superato subito, fin da San Paolo, a favore di un pensiero razionale (non razionalistico). Razionalità che non è possibile intravedere nelle parole del direttore della Caritas. Meno sociologia alla Boldrini e Fratoianni e più riflessione sul male: è questo che i fedeli chiedono agli uomini di chiesa
Marco Gervasoni, 15 settembre 2020