Pride, gli “inclusivi” che escludono i gay ebrei

L’ipocrisia della piazza di ieri: sfilano per una mancanza di diritti e non gradiscono la presenza delle associazioni LGBTQ+ israeliane

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Sfilata bandiera israele

Nel giorno in cui i nostri giornali raccontano come ieri si sia sfilato contro una fantomatica riduzione dei diritti in Italia, non ho trovato una riga a riguardo del fatto che non è stato permesso di sfilare in piazza alle associazioni LGBTQ+ israeliane. Più che una piazza per i diritti, quella di ieri sembrava una piazza contro il governo Meloni, pro-Gaza e quindi contro gli israeliani.

È quantomeno bizzarro che se sei omosessuale sei ben accetto in quella piazza, ma solo se non sei israeliano. Stessa cosa vale per le femministe: non importa che tu ti batta fermamente per i diritti delle donne, se sei israeliana non sei ben accetta. Allora io mi chiedo: secondo voi i diritti fondamentali sono più negati dal governo Meloni o dai fondamentalisti di tutte le regioni, ma soprattutto quelle islamiche, che oggi affliggono il Medio Oriente? Là impiccano le persone perché omosessuali, ma il problema evidentemente è solo il governo Meloni.

Questa cosa dà anche il senso del fatto che le loro battaglie non siano a difesa dei principi sacrosanti della libertà sessuale, ma siano invece strumentalizzazioni politiche. In Occidente, ognuno di noi può esercitare nel modo migliore la propria libertà sessuale, ma questi rompono le balle al governo Meloni ed escludono dalle loro piazze coloro che invece combattono per i diritti negati in Medio Oriente. Complimenti.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 16 giugno 2024

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