Esteri

Putin oppure agenti stranieri: chi ha ucciso Prigozhin

morte Prigozhin Putin © joshblake tramite Canva.com

Noi non sapremo mai con certezza chi sia il mandante dell’attentato che ha provocato la morte di Prigozhin e di tutti gli altri suoi collaboratori presenti sull’aereo. Anche se molti editorialisti hanno sostenuto che c’è dietro la mano di Putin, la modalità dell’attentato, e soprattutto il luogo in cui è avvenuto (la Russia) sollevano qualche interrogativo.

Se Putin avesse voluto farlo fuori, per via del tentato golpe, perché farlo in quel modo e in Russia? Non si può pertanto escludere che dietro l’attentato ci sia l’agenzia di spionaggio per l’estero del Regno Unito, nota con il nome MI6. Togliere di mezzo il capo della Wagner addossando la colpa a Putin. L’ idea è sempre la stessa: cercare di indebolire Putin facendo crescere il dissenso interno. Ma come può crescere il dissenso interno nei confronti di un uomo che dopo il crollo dell’Unione sovietica ha ridato dignità alla Russia? Questo per gli occidentali è impossibile da capire perché non conoscono l’anima russa e Putin incarna quell’anima. La domanda da porsi sull’intera vicenda è: chi voleva veramente eliminare Prigozhin? A prima vista la risposta sembra essere piuttosto semplice: Prigozhin ha sfidato lo “zar” e la reazione non si è fatta attendere.

Io credo che la “sfida” ci sia stata e nasceva dal fatto che una parte dell’opinione pubblica russa rimprovera Putin per la debolezza della sua azione in Ucraina. Se una “operazione militare speciale” doveva durare due settimane e prosegue da un anno e mezzo e continuerà ancora per chissà quanto tempo, allora evidentemente qualcosa non ha funzionato. Prigozhin era il portavoce molto ascoltato di questo dissenso interno, non certo sull’operazione militare in sé, ma sul modo in cui era gestita dalla gerarchia militare russa. Andava per questo eliminato? A Putin bastava neutralizzarlo: la sua risposta alla sfida è stata impeccabile e ha trovato unanime consenso nella popolazione. Ma Prigozhin continuava ad essere una spina nel fianco soprattutto per il ministro della Difesa, Šojgu…

Come si vede dunque entrambe le ipotesi (attentato interno o esterno) hanno delle buone ragioni. Una cosa però mi sembra evidente. Comunque sia la morte di Prigozhin rafforza Putin, il quale avrà così il diretto controllo della Wagner, che diventerà decisiva in Africa dove è cominciata la nuova partita. L’Occidente cerca di sconfiggere Putin pensando di giocare a dama, ma Putin gioca a scacchi e, come è noto,  il “sacrificio” è il tema tattico più spettacolare in questo gioco.

Paolo Becchi, 1° settembre 2023